‘i gnoche’ si stanno scongelando (forse)
Non ho la più pallida idea di come sia messa oggi, ad Auronzo, la raccolta firme iniziata a suo tempo per l’indizione del referendum per il passaggio in Alto Adige (sulla scia di tutti gli altri referendum celebrati in provincia di Belluno per testimoniare in modo ALTO il disagio – malessere, difficoltà, privazioni – che la nostra popolazione sta subendo), ma credo sia più congelata di una scatola di bastoncini findus.
Nel frattempo, però, si sono scongelati i gnoche, in parte, o sono sulla via, a fronte del problema posto dall’unione dei servizi e dell’opportunità o meno da parte del comune di Auronzo di aderirvi (decisione che sembra già presa da parte della maggioranza). Se non altro è iniziata la raccolta delle firme necessarie a consegnare nelle mani degli auronzani, eventualmente, la scelta di partecipare e con quali modalità alla suddetta unione dei servizi-unione dei comuni (per approfondire vedi l’articolo su Auronzo Politica Nuova). Il referendum è uno strumento di democrazia diretta che in questa circostanza potrebbe permettere di lavare più di qualche macchia, lasciando gli amministratori con il cuore leggero.
Dicevo delle macchie: quelle di una maggioranza “suonata” che “sul ring” non deve aver valutato attentamente tutte le possibili conseguenze del “groviglio di vipere” che si andrebbe a costituire (parlo delle implicazioni politiche connesse al marriage, non dell’unione dei servizi che è già morta, fallita, stecchita prima di partire – se misurata con metriche che non siano sindacalesche); quelle della minoranza che, più dormiente di una cellula di al Qaeda (così ci facciamo intercettare dall’abbronzato yankee come il prodino), si è attivata di soprassalto mentre le vacche stavano uscendo dalla stalla organizzando, alfine, la raccolta firme di cui si è detto.