i democrilattici e democreservativi del ministero della Salute
Una volta c’erano i democristiani che per decalogo non riuscivano proprio ad affrontare certi temi e, soprattutto, a pronunciare “parole tabù”. Col tempo, pur mantenendo fede alla loro religiosa indole demo-‘cristiana’, si sono dimostrati (nel segreto dell’urna) meno baciapile di quanto non sembrassero: vedi su tutti fatti concreti come l’aborto ed il divorzio.
Recentemente la Meli sul Corriere della Sera ha messo in luce un tratto ipocrita del nuovo governo bocconian-cattolico. La piece teatrale: Giornata mondiale contro l’Aids, Rai e ministero della Salute.
La parola profilattico nell’Italia del 2011 è ancora un tabù. Almeno lo è per la Rai e per il ministero della Salute, che da pochi giorni è guidato da Renato Balduzzi. Non bisogna pronunciarla nemmeno in occasione della giornata mondiale contro l’Aids. Che è stata celebrata ieri, con una serie di trasmissioni su Radio 1.
Ebbene, i conduttori e le redazioni dei programmi coinvolti nell’iniziativa, mercoledì scorso, hanno ricevuto un’email che lasciava adito a pochi dubbi: «Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto» […].
Il portavoce del ministro Balducci ha poi provveduto a chiarire che «Nessuna indicazione è venuta dal ministero della Salute circa l’uso della parola profilattico e preservativo all’interno di programmi Rai nella giornata mondiale dell’Aids lo scorso 1 dicembre». Noi che quotidianamente crediamo al “mus che giola”, non abbiamo dubbi di sorta. Per quel che ha potuto, Fiorello ha provato a metterci una pezza.