Franceschi e il campanello del lebbroso
Che uno, pensando alla revoca degli arresti domiciliari “commutata” nel meno spinoso divieto di dimora, si poteva convincere che in fondo quelli del Riesame dovevano in qualche modo “sostenere l’impianto” della procura bellunese.
Ma poi dalla laguna giunge una seconda netta conferma al divieto di dimora.
E allora le speranze si rivolgono alla Cassazione.
Che però, cazzo, conferma, conferma, conferma.
E allora, senza che per questo venga meno lo stupore per la “misura spropositata” – così certamente appare – imposta al sindaco (sospeso) di Cortina, un certo qual dubbio ti si insinua nella coscienza iniziando a rimbalzare mollemente come le bolle usate in taluni salvaschermi dei computer. E non resta che aspettare il prossimo febbraio quando si celebrerà il processo per capire – forse – quanto sia stata davvero spropositata questa misura cautelativa (nel metodo e nel merito), questo campanello cucito addosso al sindaco-lebbroso destinato a tintinnare ad ogni pié sospinto.