Fidel Castro si starebbe riavvicinando a Dio
Fidel Castro, quello cubano non quello pedemontano, a quanto riferisce la figlia Alina si sarebbe riavvicinato a Dio, quello della religione cattolica. Dopo la scomunica affibiatagli da papa Giovanni XXIII nel 1962, un “che peste ti colga” di antica tradizione cristiana, il Fidel ha passato il resto della sua avventurosa vita a mangiar bambini. Ora, che si trova malato e “col pè sul fufo“, el revoluzionario ha pensato bene di riavvicinarsi a Dio. Solo paura di morire? Alina risponde: «Non so se chiamarla proprio paura, ma sono convinta che, oggi, lui sia più interessato alla propria anima che non al futuro di Cuba». Me cojoni!
Il Comandante nel 1998 aveva già accolto con grande sussiego papa Wojtyla, quella volta in giacca e cravatta lasciando la mimetica “sporca di sangue” per la sera, quando si sarebbe ingozzato con un altro bambino. Anche papa Ratzi ha in programma per il prossimo marzo una visita a Cuba (una distrazione dopo gli impegni di fine anno): chissà, forse il Lider potrebbe persino convertirsi todo quanto. Difficile immaginarsi a quali penitenze andrà incontro, ma c’è in gioco il resto dell’eternità, ed è meglio passarla in compagnia degli angeli che dei diavoli.
Sembra che il fratello Raul, per omaggiare il papa, stia allestendo un parco dedicato a Benedetto XVI. Dal Vaticano Ratzi, informato della cosa, sembra abbia detto: «fa pene, fa pene. Ma qvesta folta ditegli ti non tagliare tute le palme, che qvando pasegio con padre Georg ho pisogno anche di un poco di ombra». Raul, intanto, ha spedito in missione un revoluzionario per prendere le misure dei tabelloni high-tech.