Federalismo e distribuzione del residuo fiscale in Italia
Gli Open Data costituiranno una leva formidabile in mano alla gente, utilissima per monitorare il Territorio ed aiutare a prendere decisioni. Quando si parla di “federalismo”, per esempio, dovrebbe essere una consuetudine valutare quale sia la consistenza del concorso di ogni Regione alla formazione delle Entrate dello Stato e quale sia, invece, quella del concorso alla formazione della Spesa. Senza dati non vai da nessuna parte.
Chi si interessa di “federalismo fiscale” questi dati li conosce abbastanza bene, per quanto i conti su base territoriale siano ancora affetti da qualche problema (lacune nella disaggregazione per provincia, per esempio).
I dati raccolti nella tabella sottostante sono pubblicati nel libro di Giuseppe Bortolussi (Tassati e Mazziati, Sperling & Kupfer, 2011), segretario della GCIA di Mestre e rappresentano, per ogni Regione, le entrate e le spese pro capite riferite al 2007.
Per Entrate si intende la somma di tutti i soldi che il territorio (in questo caso la regione) versa allo Stato in virtù del prelievo fiscale e di entrate di altra natura; per Spese si intende la somma dei soldi che lo Stato torna al territorio sotto forma di risorse e servizi di varia natura (in realtà, parte del prelievo fiscale non “va fisicamente a Roma” ma resta nelle casse regionali oppure provinciali o comunali: nel 2008, per esempio, il 22% del prelievo fiscale era raccolto dalle amministrazioni periferiche – regioni, province e comuni – il restante 78% finiva nelle casse centrali).
Semplificando: in uno Stato federale “perfetto”, la raccolta delle tasse avverrebbe a carico delle amministrazioni periferiche. La Regione, poi, verserebbe la propria quota necessaria al funzionamento dello Stato “centrale”. Trascurando questa quota, immaginando fra le varie Regioni una situazione di perfetta equità, non vi è alcuna ragione per ritenere che i 100 euro raccolti dalla Regione-A non debbano restare, tutti e 100, a disposizione della medesima. Siccome l’Italia non è al momento uno Stato con assetto fiscale federale (nel quale si possono peraltro prevedere meccanismi per ridurre i divari territoriali), ecco come si presenta la situazione:
Regione | Entrate | Spese | Residuo fiscale |
(soldi versati dal territorio allo Stato) | (soldi che lo Stato torna al territorio) | (differenza tra Entrate e Spese) | |
Lombardia | 16.663 | 12.203 | 4.460 |
Lazio | 16.670 | 15.183 | 1.587 |
Veneto | 12.923 | 11.481 | 1.442 |
Emilia Romagna | 14.768 | 13.445 | 1.323 |
Piemonte | 13.596 | 13.316 | 280 |
Toscana | 13.076 | 13.289 | -213 |
Marche | 11.511 | 12.339 | -828 |
Friuli Venezia Giulia | 13.525 | 15.260 | -1.735 |
Liguria | 12.764 | 14.819 | -2.055 |
Trentino Alto Adige | 14.103 | 16.292 | -2.189 |
Abruzzo | 9.949 | 12.241 | -2.292 |
Umbria | 11.424 | 14.187 | -2.764 |
Campania | 7.582 | 10.568 | -2.986 |
Puglia | 7.370 | 10.729 | -3.358 |
Molise | 8.786 | 12.507 | -3.721 |
Basilicata | 8.026 | 12.203 | -4.177 |
Sardegna | 8.710 | 12.989 | -4.279 |
Sicilia | 7.497 | 11.825 | -4.328 |
Calabria | 7.737 | 12.295 | -4.557 |
Valle d’Aosta | 15.638 | 20.579 | -4.941 |
Totale (1) | 12.253 | 12.646 | -393 |
Valori in euro pro capite, 2007. Elaborazioni CGIA su dati ministero dello Sviluppo Economico.
(1) Per “Totale” si intende il valore pro capite riferito all’intera popolazione italiana
P.S.: i dati forniti, in particolare quelli attribuiti al Lazio (essendo la regione sede della macchina statale), sono stati sottoposti ad analisi da parte di Lodovico Pizzati che ne ha dato una diversa interpretazione che cercherò di illustrare in un prossimo post sull’argomento.