eran trecento eran giovani e forti e sono morti
Sul finire del mese di aprile, in concomitanza con la decisa “riapertura”, oltre alle crisantemate con annessa tranvata del cosiddetto zanzarologo e l’umarel del cantiere pandemico, tale Galli, con i suoi video-balbottamenti (e una fitta schiera di altri guru cui, tempo permettendo, daremo lo spazio per un breve ricordo), la scena era stata rubata dalla Fondazione Kessler che in un suo “studio” prevedeva, per la metà di luglio, uno scenario probabile di 300 morti al giorno e uno scenario peggiore con 1300 morti al giorno.
Onestamente, quella non fu una previsione ma una simulazione. Le due cose… diverse sono. E i 1300 scaturivano da kazzoritmi (gli algoritmi erano al momento in ferie) riconducibili al worst scenario che gli stessi kesslerioti tosto definirono catastrofista. La stessa stronzata metodologia dell’Imperial College di un po’ di tempo addietro. Sia chiaro: chi sviluppa simulazioni deve mostrarti come sarebbe la situazione se ci fosse il sole e come sarebbe se ci fosse il tornado forza 5.
Capite che se la simulazione riguarda la violazione di qualche orifizio (a vostra scelta), un conto è lo scenario col pisello, un conto quello con l’oliva e un conto quello con l’anguria. Ovvio.
Come che sia, i kesslerioti, giunti a metà luglio, guardando ai morti (109, ma alla settimana; 9 decessi il 15 luglio e 12, 7, 13, 20, 23 nei giorni precedenti) si sono convinti che è necessario rivedere il modello che ha portato a quelle previsioni, in particolare il kazzoritmo principale che è evidentemente svalvolato. Basta introdurre (come fece il caro Albert quando i destini dell’universo gli sfuggivano dalle mani) una costante cosmologica e… ualà, il gioco è fatto. Uno sbaglio parametrico, chessaramai!
(va detto che nello scenario “Ultracorpi” la simulazione prevedeva 12 miliardi di morti: per farli morire tutti avremmo dovuto chiamare a raccolta Romulani, Vulcaniani e svariate altre genìe extragalattiche)
Alla prossima simulazione, dunque, con un nuovo e più efficiente kazzoritmo.