elezioni a Pieve di Cadore: gratta e vinci facile
Aria concitata al Corriere delle Alpi. E’ vero, assolutamente vero. Quella è la percentuale, 81%. Se però sai, e non puoi non sapere, dell’ingroppamento istituzional-amministrativo, della condizione per la quale il candidato sindaco si presenta con una lista ed il vicesindaco dell’altroieri si presenta come contendente-civetta capeggiandone un’altra per scongiurare l’arrivo del commissario, quel “stravince” risulta alquanto stonato e per la verità, se non grottesco, almeno goffo.
E’ invece straordinariamente straordinario che la lista del gufo, ooops della civetta, abbia preso 263 voti. Sarebbe bello sguinzagliare un sociologo che si premurasse di fiutare l’accaduto e darne una spiegazione antropologicheggiante. Potrebbero venire alla luce orizzonti di ricerca prima impensabili.
Come che sia, diversamente da “vota Antonio, che in quel di Belluno non ha per niente funzionato, la versione muliebre “vota Antonia” ha dato i suoi frutti. L’opposizione, naturalmente, non farà sconti alla maggioranza, sarà dura ma leale. Chissà se fra quei 263 votanti qualcuno riterrà, col tempo, le posizioni dell’opposizione un tantino morbide.