ecorifugio – ecce homunculus
Un articolo che è un rosario di sciocchezze (visto che bravo che sono: le ho definite sciocchezze, non cazzate e men che mai stronzate). A partire dallo sfortunato titolo:
Cultura, rifiuti, cibi tipici: è l’ecorifugio
Titolista, dai: differenziata, no rifiuti. E poi – dico – ce li ficchi tra cultura e cibi tipici?
Mo’ me lo segno e appena ho voglia scrivo due righe sottolineando le restanti sciocchezze riscontrate. Lo capite no, che questo è masochismo puro. Tafazzismo d’altura. Di una Volkswagen puoi cimentarti nel far credere che, ora, è più “eco” di quanto non fosse prima. Ma di un rifugio, di un rifugio “alpino”, non puoi inventarti un “disciplinare” che dovrebbe distinguere tra rifugi alpini eco e non-eco. Dai!!! Martellarsi i coglioni e poi lamentarsi che fa un male della madonna.
(cai, cai, cai… se ne andò tra alti lai!)
Nel rosario c’è anche una sciocchezza di carattere non ecologico:
[…] i rifugi in gestione al Club alpino erano 43, ma nell’ultimo anno ben quattro sono stati incamerati dal Comune di Domegge (tre al Pian dei Buoi) e uno dal Demanio (il Biella, in territorio di Cortina).
Quattro? Meglio abundare quam deficere: ma sono tre. Incamerare? Qui si va sul difficile: si “incamera” quando si “devolve allo stato il possesso di beni già appartenenti a privati, a società o a enti pubblici”: non è questo il caso. Tre al Pian dei Buoi? Il rifugio Bajon, ok, il rifugio Cojon, ok, e il terzo? Sarà mica il Marmarole?