della Ragioneria generale dello Stato
Non si dovesse trovare bene al posto di neo Ragioniere (tiente duro: i burocrati di questo tipo si inchiodano per la vita a sedie di paglia, figuriamoci al trono della ragioneria dello stato), Daniele Franco, da bellunese qual è, potrebbe sempre dispensare qualche consiglio per illuminare la mefitica vicenda del Bim-Gsp. Nel frattempo, dovesse interessarvi, potreste leggere alcune considerazioni tratte da un articolo di Gustavo Piga riguardanti il ruolo tanto del Ragioniere quanto della Ragioneria:
Se gli uomini al comando di Bankitalia sanno di essere destinati un giorno al posto di Ministro, o Ragioniere, per quanto probi ed onesti, come non immaginare che oggi limiteranno le loro critiche, costruttive ed essenziali, al Governo? […]
Perché non chiedere una volte per tutte di spostarci da un sistema dove quanto si spende e come si spende viene deciso in buona sostanza dai tecnici della Ragioneria – che non fanno vedere i dati in loro possesso né al Parlamento né al Governo (il clamoroso fallimento di Bondi è in parte dovuto alla forte resistenza della Ragioneria a mostrargli i dati ed in parte al fatto che il Governo Monti lo ha abbandonato, lui e la sua spending review, al loro triste destino di oblio) – e dal Ministro dell’Economia ad un sistema […]
Chiunque verrà alla Ragioneria – per quanto migliore di chi lo ha preceduto – è tema irrilevante se il Presidente del Consiglio non si esprimerà chiaramente e fattivamente a favore di una nuova Ragioneria, di una nuova trasparenza, di una nuova volontà di lotta agli sprechi.