DEL DIRITTO DI PRELAZIONE PRIMA MISCONOSCIUTO E POI AMMESSO: ALCUNE DOMANDE ALLA AMMINISTRAZIONE TESTE’ SCADUTA
di “Un cittadino che si documenta…”
Sulla annosa vicenda della concessione dei pascoli e della casera delle armente di Pian dei Buoi vorrei richiamare l’attenzione dei lettori del Bloz (che ritengo per lo più cittadini di Lozzo) con alcune brevi considerazioni e ponendo alcune domande a coloro che, fino allo scorso 26 Maggio, sono stati gli amministratori della Cosa Pubblica del nostro Paese. Per ovvie ragioni di correntezza, mi limito a descrivere il contenuto della delibera commissariale n. 25 dello scorso 4.6.2019 avente per oggetto: “concessione in affitto dei terreni pascolivi in loc. Ciastelin-Ciareido alla ditta Lucio Del Favero”, precisando che il richiamo della medesima deliberazione (soprattutto delle premesse esplicative) è inteso puramente ad evidenziare gli antefatti oggetto della presente disamina, senza peraltro che nulla possa essere interpretato come critica a colui che da pochi giorni, su mandato prefettizio, agisce con gli stessi poteri di una Giunta e di un Consiglio Comunale.
Va però preliminarmente precisato che l’Amministrazione comunale aveva, per diversi anni, dato in concessione alla ditta Taferner Josef di Dobbiaco sia la casera che vasti terreni prativi-pascolivi; mentre altri terreni, di ben minore entità ed estensione, erano stati assegnati in concessione alla ditta Lucio Del Favero di Lozzo per il pascolo di ovini. Dalla richiamata deliberazione commissariale si evince che:
- la Giunta comunale con deliberazione n. 27 del 14.3.2018 e con determinazione dell’area tacnica n. 40 in data 27.3.2018 aveva indetto asta pubblica per la concessione in affitto della struttura rurale di proprietà comunale denominata ….;
- con determinazione del responsabile dell’area tecnica in data 14.5.2018 era stato approvato verbale di gara ed aggiudicata la concessione a favore della ditta Az. Agricola Cimenti Tiziano di Lauco (Ud), “subordinatamente al mancato esercizio da parte del conduttore uscente Taferner Josef del diritto di prelazione”;
- Taferner Josef esercitava infatti tale diritto di prelazione con note a prot. N. 2051 del 26.4.2018 e n. 2097 del 30.4.2018.
Il Comune aveva dovuto quindi dare seguito al diritto vantato dal precedente concessionario non considerando attuabile la concessione alla ditta Cimenti Tiziano. Va infine precisato che la ditta Lucio Del Favero era esclusa de-facto dalla partecipazione al bando e mai nominata in quanto la gara d’appalto era impostata sul divieto di “pascoli per ovini”…
Sta di fatto che il Del Favero, visti pregiudicati i suoi diritti e conscio di poter vantare pure lui un diritto di prelazione, minacciò di adire le vie legali ed in seguito si determinò a seguire quanto richiamato nella precitata delibera commissariale, facendo pervenire al Comune domanda di conciliazione, ‘a sensi del d.lgl 150/2011, avanti l’Agenzia veneta per i pagamenti in Agricoltura (A.VE.P.A.) di Belluno, alla presenza delle parti e dei patrocinatori. Nel formulare la domanda, l’istante chiedeva di ottenere un contratto di affittanza sul terreno in loc. Ciareido per la monticazione degli ovini, così come fruito per il passato in base a precedenti concessioni; l’istante faceva riserva di chiedere inoltre l’eventuale risarcimento, in sede civile, per i danni della mancata monticazione nell’anno 2018.
Sia il Comune che la ditta Taferner, nel verbale di conciliazione avanti A.VE.P.A. riconoscevano il diritto di prelazione a favore del ricorrente-istante sui terreni già condotti e catastalmente identificati al fg 8 mapp 2 del C.T. del comune di Lozzo ed il Comune si impegnava alla stipula di un nuovo contratto avente vigore dal 15.5.2019 al 15.12.2025 (sei stagioni monticatorie al canone annuo di Euro 500). Per inciso, sembra che il bando contemplasse una originaria durata quindicinale…
CONSIDERAZIONI: Tutta la vicenda presenta caratteri di una conduzione impostata in modo quanto meno discutibile, soprattutto avuto riguardo al precipuo interesse dell’Ente Comune ed alla esigenza di non esporre l’Ente medesimo ad azioni defatiganti, onerose e penalizzanti…
DOMANDE: Perché, a conoscenza del diritto di prelazione, non si è contattata la ditta Taferner per un accordo-rinnovo, magari su nuove basi maggiormente convenienti, evitando così l’emissione di un bando (avente magari il solo scopo di “movimentare” il canone)? Perché si è voluto escludere dalla concessione la possibilità di pascolo per i pochi ovini della ditta Del Favero, consci che, comunque, lo stesso avrebbe potuto rivendicare, a sua volta, la stessa prelazione fruita dal Taferner? A quanto ammonterà la parcella dell’avvocato Viel a tutela delle supposte ragioni dell’Ente? Ed a quanto potrà ammontare la eventuale richiesta danni da parte del vecchio-nuovo concessionario Lucio Del Favero, stante anche il ritardo nella comunicazione della avvenuta stesura del nuovo contratto? Ed a proposito di contratto, siamo a metà Giugno ed ancora, sembra, che nessuna comunicazione sia stata fatta all’interessato!! Un contratto, poi, dovrebbe essere steso, presumibilmente, in accordo con il concessionario-contraente… L’auspicio è che non ci siano magari clausole talmente “stringenti” da essere considerate quanto meno inappropriate (visto che si tratta di soli 22 capi di ovini per i quali, sembra, si voglia inserire l’obbligo della presenza costante di un responsabile).