dedicato ai ‘fotovoltaici’ ebeti (ma anche ai non-ebeti e, soprattutto, ai diversamente ebeti)
Nell’articolo … un fotovoltaico sul tetto! avevo chiamato in causa, sia in ambito privato che pubblico, appellandoli “ebeti”, quelli che:
[…] In ambito privato ci sono in giro degli ebeti che si sentono fieri di avere sul tetto un impianto fotovoltaico: soprattutto perché si sentono green (sentono di aver fatto qualcosa di grande per salvare il mondo). La maggior parte di questi ebeti sa che lo stato ha incentivato il loro impianto, ma non ne capisce le conseguenze. […]
Spiegavo poi alle spicce come lo stato italiano abbia finanziato questi impianti fuori mercato sussidiandoli con soldi presi dalle tasche degli italiani rincarando le bollette elettriche – tanto delle imprese che delle utenze domestiche – queste ultime appesantite in media di circa 90 euri l’anno.
In un successivo commento chiarivo che:
ebete non è colui che si fa il suo impiantino fotto-voltaico, come ebeti non furono coloro che, a suo tempo, si avvalsero della possibilità offerta dallo stato-di-merda di diventare baby-pensionati (oggi, però, ne paghiamo salatissimamente le conseguenze). Ebete è colui che lo fa senza avere la coscienza che invece tu dimostri di avere (forse dopo il mio illuminante articoletto agevolativo,anche se la cosa è risaputa?): cioè sapere che quella cosa che hai messo sul tetto è una droga di stato, che distorce il mercato, pagata mettendo le mani – forzatamente – nelle tasche degli italiani attraverso la bolletta elettrica che è la più alta d’Europa ed è, per le imprese, una palla al piede di non poca importanza. In poche parole: senza incentivo, troveresti qualche coglione disposto a pagare il doppio una cosa che vale la metà? Credo proprio di no! Tu sei stato semplicemente un opportunista. Spera solo che lo stato non decida di decurtare gli incentivi… (lo farà, lo farà, lo sta già facendo (la Spagna l’ha già fatto), ma solo per gli impianti che superano un tot di potenza: quelli casalinghi saranno esclusi (dovrebbero esserlo)).
Il punto in questione è quello sottolineato in grassetto. A forza di elargire sussidi ai “fotto-voltaici” i cojones di stato si sono accorti che la bolletta elettrica delle imprese è diventata un nodo scorsoio con alta propensione al soffocamento delle medesime e quindi “urge” trovare una soluzione per dare loro un po’ di ossigeno. Già la cosa era stata affrontata da Zanonato col governo pantofoLetta (emissione di obbligazioni dello stato, i famosi Zanonato bond), ma ci sta pensando anche Renzi:
Per tenere fede all’impegno di ridurre del 10% la bolletta elettrica delle PMI, il Governo Renzi, tramite i tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico sta pensando di tagliare retroattivamente del 20% la remunerazione degli impianti a fonti rinnovabili esistenti a fronte di un’estensione di 5-7 anni del periodo di incentivazione.
Che poi, al pari dei deliri di Zanonato, il taglio (retroattivo!!) paventato non si possa fare con un semplice schiocco di dita (per una serie di implicazioni spiegate nell’articolo), non è motivazione sufficiente ad indurre tranquillità nella vasta platea di “fotovoltaici”, siano essi ebeti, non-ebeti o diversamente ebeti.
Solo per puntualizzare!