Daniza e la danza narcolettica degli ominidi umanoidi
E’ straordinario che la Provincia di Trento (e i suoi prodotti), la provincia italiana che più si è spesa e si sta spendendo per la tutela e la conservazione della fauna selvatica e, in particolare, che è artefice del recente progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino, sia presa di mira così follemente da orde più o meno barbariche di ominidi umanoidi che, in ragione del passaggio a miglior vita di Daniza (r.i.p), ne stanno decretano il boicottaggio.
Straordinarietà che svanisce se solo si pensa alla cosa più ovvia: siamo in Italia, un paese di cialtroni. Ce n’è per tutti i gusti, vere e proprie perle dialettiche prodotte da politici di raglio (quello dell’asino) e commentatori bulimici: basta leggere quanto riportato in queste righe memorabili da l’Espresso. E abbiamo ragione di ritenere che il polverone non si poserà tanto facilmente.
Fossi nei panni del fungaiolo che a Ferragosto ha denunciato le intemperanze di mamma orsa (che ubbidendo al proprio istinto di madre s’era alzata sulle zampe posteriori provocando nel predetto fungaiolo una certa lassità dello sfintere), mi ritirerei per qualche tempo in serena meditazione nei pressi della banchisa polare con congrua scorta di merluzzi Findus da portare in dono ai polari, orsi, intendo (facendosi un selfie mentre distribuisce l’impanato e curando di metterlo subito in circolo).
Per il momento la più bella (ma soprattutto la più “realistica”) sul circo mediatico che si sta muovendo attorno all’orsa narcotizzata oltre misura è, a mio modo di vedere, questa:
Asteroide … Ti prego. Da parte a parte!
(segnalo inoltre che, in mancanza di scie chimiche, anche i pentastellati di rango c’hanno dato dentro)