Cortina d’Ampezzo: ‘Ma io ho le palle’! Ed io ti rifondo la conca
Della serie: come prendere due palle con una fava.
Nell’articolo in cui Qui offriva lavoro a Quo, purché fosse svolto in forma volontaria, notiziona che ha scosso gli animi di tutta Cadoropoli (e Ampezzopoli, sennò gli anpezanes se la prendono), il citato Quo (alias Franceschi, pcnlac*), dopo aver indossato il mantello del superman che si oppone alle famigerate “speculazioni”, così prorompe:
«Ma io ho le palle. E le ho messe sul tavolo. […]»
Che muscolosa presa di posizione!! Non la facevamo così grintosa la giovane marmotta ampezzana. Be’, in questo ruolo, intendo in quello di sindaco (ancorché “nominale” visto il provvedimento … sospensorio), piuttosto che pite biandade è preferibile avere vispi galletti (il massimo, cioè avere illuminati santoni, è fortuna che tocca a pochi). Con l’accortezza – diciamo noi – di limitare la propria esuberanza per evitare di rimanere schiacciati proprio dalle palle che si ostentano. Tanti auguri.
E questa sarebbe la prima palla. Ma ecco a voi anche la seconda. E’ una specie di voce fuori campo, però rifondante (almeno nelle aspettative):
Vogliamo pensare che esistano menti innovative, persone con buone idee , che abbiano capito che qui si vive di turismo. Turismo di qualità, che non vuol dire ricco , ma di qualità. Che non rapina e scappa. L’Amministrazione comunale, in un numero di Qui Cortina imbarazzante , ha parlato e scritto di tutto tranne che di turismo. Pare che vivano sulla luna.
Dobbiamo capire che se non sterziamo il paese affonda, se non de-burocratizziamo il Comune i nostri concorrenti (St.Moritz ha gli stessi abitanti e un terzo dei dipendenti comunali rispetto a noi) ci seppelliranno. Da noi c’è ancora chi crede che fare aspettare tre mesi per il permesso di una casetta per la spazzatura – con mille euro di geometra per l’immancabile progettino – sia tutela del territorio.
Questo trauma che Cortina sta vivendo , usiamolo per capire e rifondare un paese nuovo , per studiare, per uscire dalla mediocrità dell’accoglienza che ormai ci contraddistingue, con una viabilità ridicola, una ricettività alberghiera che aspanna e vive di passato, con ripicchette di cortile da piangere.
E’ finito il tempo.
Rifondazione Ampezzana
E con ciò “ti rifondo la conca”. Tanti auguri.
(foto: ilpranzodibabette)
*pcnlac: per chi non l’avesse capito.