Cortina d’Ampezzo alle prese con il rimbalzo delle presenze turistiche alberghiere
Sul Corriere del Veneto si snocciolano alcuni dati “clamorosi” riguardanti la stagione invernale di Cortina d’Ampezzo (presenze totali alberghiere +6,1% con quelle straniere che sobbalzano al 31,3% rispetto alla stesso periodo (dicembre-aprile) precedente). In effetti, a guardare solo la fetta di turismo alberghiero, presenze ed arrivi hanno avuto un vero e proprio rimbalzo rispetto alla solita tiritera. Del resto, se cali le braghe con offerte che “non puoi rifiutare”, ti arrivano anche dal Turkmenistan. Poi, alla fine, bisogna contare i bès.
Nel suo complesso la stagione turistica a Cortina si profila nel seguente modo: facendo riferimento al 2000 come anno zero, in termini di presenze nel 2011 la Regina registrava un calo del -10,8%, che l’anno dopo si è innalzato a -13,6% e nel 2013 appena passato si è fermato a -13,9 con un peggioramento del -0,3% rispetto al 2012.
Quest’anno, da gennaio ad aprile compreso, le presenze aleggiano attorno ad un decoroso +2,5% e gli arrivi a +3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (in Alta Pusteria +0,6% di pr. e +6,6% di ar.; STL Dolomiti -3,7% pr. e +0,6% ar.). Tenendo conto che anche Auronzo ha chiuso il primo quadrimestre con un +1,2% di presenze, la performance della Regina non appare poi tanto fulgida. Meglio galleggiare che sprofondare ma, visto che il lento inabissamento perdura da 15 anni a questa parte, la prudenza sarebbe d’obbligo.
Quello che risulta quasi compassionevole è il commento dell’assessore al turismo del comune cortinese:
«Questi numeri – conclude Ghedina – ci dicono che anni fa abbiamo intrapreso la strada giusta: il ritorno alla montagna, il focus sugli sport e sulle manifestazioni sportive e l’ottima promozione effettuata dal Consorzio Cortina Turismo sui mercati esteri si sono rivelati la strategia vincente per battere la crisi. […]
Perché, se quella strada intrapresa, che sarebbe quella giusta secondo l’assessore, si rivelasse una vera e propria inversione di tendenza perdurante, e non solo un abbaglio, vien da chiedersi quali strategie siano state messe in atto “anni fa” – e precisamente quando lo siano state – tali da avere una resilienza così effimera.
(e per rendersene conto, della resilienza effimera intendo, cioè della capacità di “tornare allo stato iniziale”, basta dare un’occhiata al sottostante grafico; per trovare Cortina: è la “meno negativa” della serie)