commentario all’articolo ‘Via dalle strade tutte le campane’ /6
Premessa: nel mondo ci sono vaste ed inesplorate ZONE … tocca a noi farci carico della loro esplorazione.
Per gli irriducibili del commentario all’articolo sul CorrierAlpi “Via dalle strade tutte le campane” ecco i link delle puntate precedenti: prima, seconda, terza, quarta e quinta. Saltiamo subito al dunque, tanto le premesse sono ormai consunte. De Carlo afferma che:
«Dobbiamo eliminare le campane dei rifiuti dalle strade e arrivare a raccoglierli casa per casa, con un sistema di raccolta moderno, che ci ponga alla pari con le zone più evolute».
Fate un bel respiro perché qui si entra in una zona off limit. Il problema che vorrei sottolineare non è relativo all’eliminazione delle campane dalle strade e all’adozione della raccolta porta a porta, anzi, lo sanno ormai anche i trichechi che questa è la via (magari non l’unica ma certamente quella che ha già dimostrato di dare buoni se non ottimi risultati nella gestione “definitiva” dei rifiuti urbani).
Ciò che mi dà particolarmente fastidio è che l’assessore invochi “zone più evolute” lasciando le medesime indeterminate, appese ad un limbo evanescente, come fossero esoteriche destinazioni, quando invece ce le ha proprio sotto gli occhi, basterebbe che ne pronunciasse il nome, ma niente. Proviamo a rivedere la cosa. Il sindaco di Calalzo afferma che i rifiuti andrebbero raccolti casa per casa con un sistema moderno (e fin qui, l’abbiamo già detto, niente da dire, anzi) tale “che ci ponga alla pari con le zone più evolute“.
ZONE?
Vuoi vedere che il sindaco di Calalzo non sa che i comuni della Comunità Montana Valle del Boite hanno adottato la raccolta differenziata porta a porta nel 2001 e la praticano tuttora? Naaaaa!
Zone più evolute? ZONE??? Ma chiamale col loro nome no? Cibiana, Vodo, Valle, San Vito, Borca, Cortina. Le aveva o non le aveva sotto il naso? Paesi fratelli che giacciono semplicemente su altra ubertosa valle a noi adiacente. E che la raccolta porta a porta la fanno dal 2001!! Ma pensa te!
Riusciamo a capire la tensione narrativa che l’assessore voleva imprimere al proprio discorso, la suspence con la quale infarcire la scoppiettante rivelazione, ma un piccolo accenno i paesi della Valle del Boite l’avrebbero meritato no? E’ vero che nel 2011 le percentuali medie di raccolta nella Valle del Boite sono state del 60% mentre quelle del Centro Cadore hanno raggiunto il 64%, ma è altrettanto vero che il 60% di media la Valle del Boite lo ha fatto, sostanzialmente, per ogni anno dal 2004 al 2011, mentre il Centro Cadore nel 2010 era ancora al 40% (i dati del 2012 non sono ancora disponibili).
Però! Che belle zone sono, quelle della Valle del Boite!
(Grafico elaborato da BLOZ su dati Regione Veneto)