Lozzo di Cadore: che fine ha fatto il progetto per affittacamere, azione pilota del dgr 1598? (2a parte)
Nel seguire attraverso la stampa gli avvenimenti che accadono in Cadore, non mi è capitato di leggere nulla relativamente alle azioni pilota cui faccio riferimento in questo e nella prima parte dell’articolo, cui rimando il lettore per un eventuale approfondimento.
Con riferimento al Dgr 1598 sono stati invece pubblicati articoli su altre elargizioni, quelle relative ai progetti pubblici previsti nel decreto, la traversata del Cadore per esempio (sulla quale scriverò a breve).
Seguendo l’attività della Regione attraverso gli RSS, non mi è sfuggito invece alcuno dei comunicati stampa o delle delibere prodotte dalla giunta regionale, che già il 23 dicembre 2009 ne davano notizia. Riporto qui la parte relativa alle quattro azioni pilota, sottolineando quella di Feltre, più vicino a noi, dal titolo forse banale ma profondamente evocativo:
- “Soggiornare nelle antiche valli dei conti e dei signori”. Comune di Valli del Pasubio (Vicenza). Contributo: 575 mila euro.
- “La ricchezza del fiume, il calore dell’accoglienza”. Comune di Taglio di Po (Rovigo). Contributo: 575.000 euro.
- “Feltre. Camere con vista”. Comune di Feltre (Belluno). Contributo: 575 mila euro.
- “Riqualificazione degli elementi urbani del centro storico di Molina”. Comune di Fumane (Verona). Contributo: 575.000 euro.
Io però sono curioso per cui ho aspettato che uscisse la delibera di assegnazione per prendere atto più compiutamente degli allegati. In uno di questi, quello C, ho potuto verificare le 10 proposte di azioni pilota presentate alla Regione Veneto (la quale ne doveva poi scegliere quattro, quelle elencate poc’anzi).
Ho scoperto che il progetto pilota proposto dalla nostra IPA-Dolomiti Venete (Intesa programmatica d’area) era relativo a Fornesighe, borgo di grande bellezza che conosco, peraltro, relativamente bene. Mi sono quindi chiesto dove fosse finito il “nostro” progetto, quello presentato dai nostri 6-7 soggetti per il tramite del comune di Lozzo di Cadore (scrivo 6-7 perché uno dei due dovrebbe essere il numero corretto).
Ho quindi telefonato al Dipartimento Programmazione della Regione Veneto. Qui mi è stato detto che il progetto era stato allegato ma, in ossequio a quanto previsto dal dgr 1598, ogni IPA poteva presentarne uno solamente, pur allegando tutti gli altri (ma solo per dare un’idea dell’interesse dimostrato dal territorio riguardo all’azione pilota).
Il solerte e gentilissimo funzionario mi ha poi letto la delibera dell’IPA-Dolomiti Venete, di cui il nostro Centro Cadore fa parte, nella quale si definiva che: “preso visione dei progetti presentati da Cibiana, Lozzo di Cadore, Fornesighe, un’altra località in Centro Cadore ed un’altra in Comelico (non ho capito quali fossero), si delibera di scegliere come progetto da proporre alla Regione Veneto quello di Fornesighe” (che alla fine, comunque, non rientra tra i 4 “vincitori”).
Tutto ciò succedeva ad agosto 2009, non ho ben capito se il 19 o il 29, ad Agordo, nella sede della comunità montana. Un diligente piccione viaggiatore liberato ad Agordo alle 8 di mattina, credo possa giungere a Lozzo di Cadore per mezzogiorno. Una telefonata sta meno.
Morale: alla fine di agosto 2009 nessuno poteva sapere quale progetto sarebbe stato selezionato dalla Regione Veneto, fra quelli proposti, ma certo era che non poteva essere quello di Lozzo di Cadore, essendo questo stato “bocciato” dalla stessa IPA proponente.
Tutto ciò, lo ammetto, non dà la certezza assoluta che a Lozzo già si potesse sapere l’esito della cosa, perché è evidente che il deliberato dell’IPA può non essere giunto a conoscenza dei nostri amministratori. Nel qual caso dovrei ricorrere ad un altro esempio avicolo, cambiando però specie.
Conclusioni finali: fate un po’ voi.
Foto: Flickr (toprural)