Centro Cadore: sindaci pulcini dal prefetto chioccia /3 (della serie ‘lui ve l’aveva detto’)
Lui in fondo aveva anche segnalato “l’uso smisurato di etilometri ed autovelox”. Poi se la gente non capisce, non capisce e basta. Che ci stava a fare lì la pattuglia di caramba coinvolta il giorno di Ferragosto sulla 203 Agordina da uno “sfondamento delle linee nemiche” da parte di un centauro? Rompeva i coglioni a tutti quelli che sfrecciano a 130 km/h quando il limite è 70-90 o faceva multe perché il battistrada è 0,01 mm più basso del consentito? Garantiva un presidio del traffico o si accaniva sul regolare deflusso dei vacanzieri? Certo, è vero, in Centro Cadore i carabunieri sono 100 volte peggio, perché ti fanno anche l’alcol test. Che figli di puttana.
Ecco perché il sindaco di Domegge ha voluto subito “distinguersi” prendendo le distanze dalle seguenti affermazioni (dal sen sfuggite al sindaco di Calalzo):
«Mi aspetterei di avere lo Stato al fianco dei cittadini, invece sento che il nostro territorio è trattato da sorvegliato speciale. Etilometri ogni fine settimana e autovelox asserragliano i nostri Comuni, lungaggini per ottenere le autorizzazioni e controlli costanti danno la sensazione ai cittadini di essere vittime di un moto persecutorio.
Se voi voleste sottoporre a controllo i fungaioli, aumentereste l’attività delle pattuglie tra luglio ed ottobre o a gennaio-febbraio? Poi è chiaro che se le pattuglie dovessero fare trenta giri attorno alla macchina per scovare a tutti i costi un motivo per multarti la cosa passerebbe davvero sul versante dell’accanimento. Ma non ho elementi per sostenere questa tesi, già bacata in termini logici (a meno che tu non sia stato a letto con la moglie dell’agente che ti ferma e lui lo sappia).
Come dicevano i nostri vecchi saggi, un bel tacer non fu mai scritto. Va anche detto però che, accortosi della gaffe mediatica, il sindaco calaltino è subito ricorso ai ripari al motto di “lamentarsi sì, ma poi agire“.