c’è chi sale e c’è chi scende
Il sale. Al giorno d’oggi è una sostanza comune, tanto comune che neanche ce ne rendiamo conto. Se però si “esagera col sale” ecco che, subito, le nostre papille gustative se ne accorgono. Così come quando manca, rendendo le pietanza “insipide”, zenza saor.
Il sale, oltre agli utilizzi culinari, trova impiego in tanti altri ambiti, per esempio nella conservazione dei cibi. Viene usato anche come antigelo.
Viene ottenuto, normalmente, per evaporazione nelle saline. Ma è anche estratto come minerale dal suolo, il famoso salgemma, che anticamente ha fatto, per esempio, la fortuna di Salisburgo (Salzburg), “borgo del sale” o , meglio, “castello del sale”.
Ci sono poi vari tipi di “sale”: quello comune, quallo iodato, quello inglese …
Gli ipertesi sanno che il sale non “va bene” e devono cercare di limitarne l’assunzione.
Scopro che l’ipertensione è una caratteristica che si può applicare anche ai comuni, quelli che si sono imposti di non farne un grande uso sulle strade cittadine, non si sa ancora bene per quale motivo. Forse vi è la nobile convinzione di contribuire a non esaltare la sapidità dei mari oltre misura?
Conosciamo tutti un proverbio che recita “l tenpo e i siore comanda luore“. Se a Eolo gli girano e ci fa una bella sorpresa, come la banale sbrisa di questa mattina? Non dobbiamo preoccuparci, se non c’è sale c’è ghiaia. Tanto a primavera va tolta dalle strade, n tin pi n tin manco non fa differenza. Agli automobilisti? De pian!. Seu deste pian e la machina ve é partida? Suziede.
Ah, dimenticavo, fra i vari tipi di sale c’è anche quello “… nella zucca”.
Foto: Flickr (Alicia Nijdam)