Con i distinguo comunque evidenziati in il collegamento tra Auronzo di Cadore e il Comelico (o il ricovero in un reparto di lungodegenza), sinteticamente dicevo che:
Tuttavia, dovendo valutare l’ipotesi del collegamento Auronzo-Comelico nella sua formulazione “onirica”, sono portato a credere, per quel che può contare, che l’idea proposta abbia più di qualche ragion d’essere (altrimenti tanto vale ricoverare Auronzo in un reparto di lungodegenti ed aspettare che si spenga con in mano le cartoline di “quando eravamo belli e bravi”). […] A parziale supporto a quanto affermato pubblicherò in un prossimo articolo qualche dato riguardante l’affluenza invernale ed estiva ad Auronzo e dintorni.
Quel momento è arrivato. La suddivisione delle presenze in “inverno-estate” è stata misurata per il 2013, per gli ultimi tre anni e per gli ultimi 14 anni in modo da poter valutare eventuali variazioni tra periodi di tempo corti e lunghi. Quello che si nota senza ombra di dubbio per Auronzo di Cadore, diversamente dalle altre località che contano, è la schiacciante predominanza delle presenze durante l’estate (mesi di apr-mag-giu-lug-ago-set), pari all’81%, rispetto a quelle del periodo invernale (ott-nov-dic-gen-feb-mar) pari al 19%.
Nelle altre località dove esiste una stagione invernale il peso di quest’ultima in termini di presenze va sempre oltre il 40%: 46% per Cortina d’Ampezzo, 42% per Borca, 41% per San Vito e Sappada. La media delle presenze ricavata dalle prime nove località cadorine si attesta al 39% per quelle invernali e al 61% per quelle estive.
In altre località come Alleghe, Falcade, Selva di Cadore e Zoldo Alto le presenze annuali si dividono quasi equamente tra invernali ed estive (a Zoldo Alto una curiosa parità in termini assoluti); Livinallongo del Col di Lana presenta invece una forte preponderanza delle presenze invernali (66,3%) rispetto a quelle estive (33,7%). Da notare che le suddivisioni inverno-estate comune per comune sono allineate nel tempo: ciò che è stato vero in media per 14 anni di fila (cioè dal 2000), viene sostanzialmente confermato dalla media degli ultimi tre anni e dal dato dell’ultimo anno (cioè la suddivisione inverno-estate ha carattere “sistemico”).
Alla iniziale tabella dei dati segue la loro rappresentazione grafica che mette in evidenza l’anomalia, tutta auronzana, del considerevole divario tra presenze invernali ed estive. La successiva tabella (terza figura) riporta la differenza tra i valori delle presenze di Auronzo, posti uguali a zero, e quelli delle altre località considerate per avere un’idea immediata dello scarto fra essi. Lo scarto nelle presenze invernali tra Auronzo e Cortina è del 27,7%, analogo a quello tra le altre più importanti località invernali che è mediamente del 30% (Livinallongo si discosta con un 47,5%); lo scarto con Borca, S. Vito e Sappada è invece mediamente attorno al 22%.
Nella quarta e quinta figura sono rappresentati rispettivamente il grafico dell’andamento 2000-2013 della suddivisione inverno-estate e i relativi dati tabellati in termini assoluti e percentuali riferentesi ad Auronzo. In questa tabella trovano posto anche i dati delle presenze percentuali calcolate anno per anno rispetto al 2000 preso come anno base (le tre colonne più a destra) con il relativo grafico.
Dalla lettura di questi dati si può verificare che le presenze invernali rispetto a quelle estive sono andate aumentando anno per anno e in valore assoluto dal 2003 al 2007, anno di apertura della nuova seggiovia quadriposto, nel quale giungono al culmine. In termini relativi anche nel 2008 si registra un aumento della quota invernale (24,5%) che poi inizia a ridiscendere verso i valori medi per giungere al 18,8% del 2013. Il grafico sotto la tabella mostra l’andamento della percentuale delle presenze di ogni anno rispetto al 2000 preso come anno base; in esso è messa ancor meglio in evidenza la “salita” dei dati invernali con il culmine raggiunto nel 2007 con il 19,5% di presenze in più rispetto al 2000. Purtroppo si legge altrettanto bene la caduta occorsa da allora che ha portato le presenze nel 2013, sia estive che invernali, al 20% di quelle espresse nel 2000.
Infine (sesta figura) ho riportato la stessa categoria di dati discussi precedentemente ma riferiti a Cortina.