gentile Direttore de ‘il Cadore’, le scrivo profondamente turbato e addolorato…
(come dicevo, del pdf – che potete scaricare liberamente qui – nel quale ho raccolto i 19 post pubblicati qui sul BLOZ sulla vicenda di quel “Mauro consumatore abusivo di vuove de dugo”, ho realizzato anche alcune copie cartacee; una di queste l’ho or ora spedita al direttore de “il Cadore”, che così avrà modo – se solo lo vorrà – di integrare le proprie conoscenze sulla sentieristica e i problemi che le sono legati; potrà anche farsi un’idea dello sforzo che qui a Lozzo è stato messo in atto per far conoscere il nostro territorio e promuovere con esso la nostra rete sentieristica)
Lozzo di Cadore, 15 gennaio 2016
Gentile Direttore,
la pubblicazione sul numero di ottobre 2015 della lettera La giungla sentieristica sulla montagna di Lozzo (p. 3) mi ha profondamente turbato e addolorato. Ho tentato di lenire l’intimo dolore in me suscitato dalla lettura di quella nota allucinata producendo 19 post che ho via via pubblicato sul mio blog, il BLOZ. In tali brevi interventi ho inteso, ad un tempo, spiegare il non banale percorso che ci ha portato a realizzare il Parco Sentieristico Terre Alte di Lozzo di Cadore, e tentare di redimere dall’ignoranza in materia tale Mauro Del Favero, che quella nota visionaria ha firmato.
La sorpresa originata dal non aver ancora visto pubblicato sul giornale, almeno fino ad oggi, alcun intervento della sezione del Cai di Lozzo di Cadore (che evidentemente è entrata in letargo) in risposta all’intemerata, mi ha spinto a riunire assieme i citati articoli dando luogo a un’agile pubblicazione in formato pdf liberamente scaricabile al seguente indirizzo web: lozzodicadore.eu/blog/mauroxy. Di tale pubblicazione ho prodotto anche alcune copie cartacee, una delle quali mi pregio allegare alla presente per sua opportuna conoscenza.
Spero non se ne abbia a male, gentile Direttore, se per un attimo l’ho accostata ad una cozza di Malamocco, ma se avrà la pazienza di leggere l’introduzione potrà appurare che il contesto in cui ho usato tale accostamento – facendo riferimento al suo apparente grado di conoscenza della rete sentieristica del comune di Lozzo – è assolutamente bonario.
La prego dunque di accettare questo mio omaggio, al quale ho dato il titolo di Mauro, un consumatore abusivo di “vuove de dugo”, nella speranza che leggendolo possa trarne qualche giovamento. La pregherei anche, qualora sia o venga a conoscenza dell’indirizzo della simpatica canaglia, di volermene dare gentilmente cenno in modo che anche costui possa in qualche modo beneficiarne.
Nel ringraziarla dell’attenzione fin qui concessami, colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.
Danilo De Martin