Auronzo di Cadore, lo abbiamo già visto, nelle presenze 2016 non è riuscito ad andare oltre il +1,7% (tra gli altri paragoni il Comprensorio Montagna, con +2,7%, è quello più scarso, mentre l’Alto Adige con +6,4% è il migliore).
L’italiano latita mentre lo straniero s’è preso una bella cotta. Nella prima tabella i dati percentuali cumulati (“cumulato” vuol dire che il dato espresso in un mese tiene conto di tutto quello che è successo dall’inizio dell’anno fino a quel mese compreso): si vede come le presenze italiane zoppicano pesantemente da inizio anno a giugno (-8,4%) e luglio (-4,9%), per rimediare un pochino ad agosto e, comunque, chiudere l’anno a -2,9%.
La cotta dello straniero lo porta, in termini di presenze, ad un +17,8% a fine anno, permettendo alle presenze totali di chiudere a +1,7%. Che quella vista nel 2016 sia una cotta, o un colpo di sole, lo testimonia il fatto che nel 2012 lo straniero chiudeva l’anno con -1,3% rispetto all’anno precedente, nel 2013 -4,5%, nel 2014 +0,5%, 2015 -6,5%. Vista da un’altra prospettiva, negli anni la percentuale delle presenze straniere rispetto alle totali ha assunto questo andamento: 2011 23,4%, 2012 23,3%, 2013 23,3%, 2014 23,8%, 2015 22,1% e 2016 25,6%; dal 2011 al 2014 si mantiene sostanzialmente invariata per cedere nel 2015 e rimbalzare nel 2016.
Va detto che se lo straniero ad Auronzo può vantare un +17,8% di presenze (dovuto anche al tonfo dell’anno precedente, -6,5%), nel comprensorio Montagna Veneta lo straniero raggiunge il +12,4% e in Provincia di Belluno il +12,1% (tradotto, le presenze straniere sono aumentate in modo diffuso).
Nella seconda tabella i dati percentuali del 2016 (rispetto al 2015) mese per mese: in questo caso il dato mensile è assolutamente a sé stante (non condiziona né è condizionato dagli altri). Ovvio che, sul totale, un -20% a novembre non conta niente, mentre un -2,5% a luglio ha il suo bel peso.
A solo scopo didattico abbiamo verificato ciò che sarebbe accaduto se nel 2016 lo straniero si fosse comportato come nel 2015 (-2,3% di presenze; qui tabella) e ciò che sarebbe accaduto se gli italiani si fossero comportati come nel 2015 (+3,9% di presenza; qui tabella).