l’acqua della Lola (e di Col Vidal) – 3a parte
Riguardo all’acqua della Lola, essendo questa la terza parte, dovreste leggere i precedenti articoli, 1a parte e 2a parte, per avere un giusto inquadramento dell’argomento.
Dovremmo essere vicini alla soluzione del problema.
Ciò che conta veramente, infatti, è che chi sta lavorando per conto di Taferner alla sua soluzione ha già approntato la vasca di carico (cui facevo riferimento nel secondo articolo); quindi la prossima estate, se non sarà torrida come quella del 2003, la Lola potrà finalmente pascolare tranquilla anche a Col Vidal e dintorni, sicura di potersi dissetare “in loco“.
Per la Lolita invece, intesa qui in rappresentanza della categoria “turisti”, la cosa non è così certa. In realtà, la sistemazione dell’autoclave dovrebbe garantire l’arrivo dell’acqua anche alla fontanella di Col Vidal. Questa è peraltro la condizione necessaria per porre sulla colonnina della fontana la targhetta “Fonte Taferner“, cui facevo riferimento nel primo articolo.
Non vorrei mai, però, che quel minimo di lavoro necessario per far giungere con certezza l’acqua anche alla fontanella di Col Vidal, non rientri nei compiti assegnati da Taferner a chi gli deve risolvere il problema dell’acqua della Lola (l’autoclave è infatti fondamentale per la Lolita, non per la Lola).
Non è detto, infatti, che a Taferner interessi prestare il proprio nome a quello che potrebbe diventare in breve un nuovo toponimo: “Sorgente Taferner” o, in dialetto, “Aga de Taferner”, “Fontanela de Taferner” ecc..
Mi auguro che, mancando da 15 anni un intervento comunale risolutivo, il nostro Taferner possa sponsorizzare la giusta e gloriosa chiusura di questa vicenda, facendo finalmente gocciolare anche il rubinetto dell’acqua della Lolita.
Sono passati quindici anni, senza alcun intervento comunale, perché sono tutti bravi a sostenere, con le parole, le necessità dei pascoli e dell’ambiente, oltreché del turismo, salvo poi lasciare che il tempo, testimone impietoso, magari aiutato da un blogger rompicoglioni, metta in mostra la cruda realtà.
Ma forse questa volta, se anche Taferner dovesse desistere dall’impresa, ricorrendo agli alti uffici degli assessorati al turismo e all’ambiente, per l’occasione uniti e determinati a risolvere un problema che li accomuna, dovremmo farcela lo stesso a portare l’acqua anche alla Lolita. Chi vivrà vedrà. Ne riparleremo la prossima estate.
Foto: Flickr (J. C. Rojas)