Ogni tanto il BLOZ fa i capricci. Era già successo il 29 aprile 2011 (il problema in quel caso fu molto serio perché prese fuoco una parte della web-farm di Aruba). Questa volta il problema era banale, ma vallo a sapere. Ha fatto i capricci per una decina d’ore, per buona parte notturne. Ora sembra tornato in sé. Speron ben.
Nel flusso di tweet mi è capitato questo cinguettio che segnala un infausto abbinamento pubblicitario apparso sulle pagine del Gazzettino.
L’impaginatore folle del Gazzettino del Nord Est è il mio idolo di oggi. foto di Andrea Caovini
#concordia#giglio http://pic.twitter.com/papcAZUk
Il BLOZ si è concesso qualche ora di riposo (forzato) in seguito a problemi tecnici (principio d’incendio alla sala degli alimentatori) del servizio di hosting che lo ospita (Aruba). Non è la prima volta che Aruba si ferma, ma succede durante la notte per un’oretta circa durante le quali presumo facciano manutenzione. Questa volta il fermo si è protratto dalle 4 del mattino fino alle 14.30 ed ha coinvolto tutti i domini gestiti (un milione e mezzo dichiarati). Suziede. In rete è subito apparsa questa immagine … canzonatoria.
Foto: ImageShack
Il BLOZ è diventato piuttosto vasto ed il motore di ricerca interno mostra (non sempre eh) i suoi limiti.
Tale motore è individuato dal primo elemento grafico della barra laterale posta sulla destra (la casella per l’inserimento del testo con la lente d’ingrandimento affiancata).
In alternativa è ora possibile sfruttare la nota funzione di ricerca di Google che permette di cercare all’interno di un sito specifico, in questo caso il BLOZ.
Per accedere alla funzione basta cliccare sull’icona di color arancio (ultima a destra) contrassegnata da lente d’ingrandimento con impressa la lettera “G” (il caricamento richiede qualche secondo). Inserite nella casella ciò che desiderate cercare e date un “invio” o cliccate su “cerca”. Non ho abilitato la funzione “instant”. La ricerca viene fatta da Google e mostrata sul BLOZ, quindi potete usare tutti i parametri di ricerca che (forse) usate per affinare i risultati ottenuti con questo motore.
Altro che ore e ore di appostamenti. La storia non è di quelle nuovissime, ma vale la pena di parlarne (via ilPost):
[…] L’aquila femmina ha deposto tre uova alla fine di febbraio, ed era previsto che si sarebbero schiuse tra il 30 marzo e il 1 aprile, ma per ora un aquilotto è sbucato dal guscio venerdì e un secondo domenica mattina. Il terzo è atteso entro i prossimi tre giorni. Oltre centomila spettatori seguono in media lo streaming live, che quindi a un certo punto sabato ha avuto un crash di due ore per i troppi accessi: e lo spettacolo sta attirando grandi curiosità, con centinaia di mail arrivate al Raptor Resource Project in questi giorni. I momenti più eccitanti per gli spettatori sono quelli in cui l’aquila si solleva e si sposta lasciando vedere chiaramente i piccoli e le uova.
La coppia di aquile ha costruito il nido quattro anni fa, e da allora ha cresciuto otto piccoli: quelli che nascono ora resteranno con i genitori fino a luglio. Anche precedenti covate sono state seguite online, ma mai con questi numeri, spiegano i responsabili del sito, che quest’anno hanno migliorato le apparecchiature e la qualità video dello streaming.[…]
Eccovi lo streaming della covata (bisogna ovviamente tener conto del fuso orario: mamma e papa aquila si trovano negli USA nello stato dell’ Iowa). Può essere conveniente dare un’occhiata al canale YouTube dedicato alla vicenda.
un privilegio accordato solo alla Catubrium (a chi de Zeloz) …
