di Cagliostro
L’esimio ri-presidente, Re Giorgio II°, dall’alto della sua esperienza e saggezza, non avrebbe però mai dovuto dimenticare che, anche in politica, vige un assunto fondamentale: “A dar credito a certi soggetti si ha tutto da perdere; non ci si può mai fidare di certi personaggi che non sanno che cosa sia l’etica, che ritengono un optional la cura e la salvaguardia del bene comune subordinando sempre tale valore alla cura dell’ interesse e tornaconto personale e di clan, che la parola coerenza non l’hanno probabilmente mai sentita nominare…”
Ebbene, nei giorni scorsi, Re Giorgio II° ha, di malavoglia, accettato un nuovo mandato di capo dello Stato, a ciò spinto dal superiore interesse nazionale e dalle sollecitazioni di quasi tutto l’arco politico parlamentare rivelatosi inadeguato alla esigenza di dare un nuovo inquilino al Colle. All’atto del giuramento, nel discorso di insediamento, il Presidente ha chiaramente fatto intendere che, ove si dovessero ripresentare le omissioni, le manchevolezze, le anomalie e le inadempienze messe in mostra indistintamente dalla classe politica, egli non avrebbe esitato a prenderne atto esercitando, senza possibili fraintendimenti, le sue due decisive opzioni-prerogative: scioglimento delle camere e/o sue dimissioni.
Abbiamo potuto assistere ai battimani, alle numerose, autentiche standing-ovations che hanno accolto ogni passaggio della reprimenda presidenziale a quei contriti parlamentari e lo ‘spettacolo’, a ben pensarci, invero assai indecoroso, mi ha fatto venire in mente le teorie di un certo Leopold von Sacher-Masoch… Più Napolitano li picchiava e più questi fedifraghi sembravano gioire. Ed il Caimano, a botta calda, ha subito sentenziato: “Nella mia lunga, ventennale carriera politica (?), non ho mai sentito un discorso così bello!!” E la chiosa decisiva è stata l’accoglimento in toto dei disegni quirinalizi, con la immediata adesione alla formazione di un governo delle così dette ‘larghe intese’, senza alcuna specifica condizione che non fosse quella di fronteggiare in modo incisivo la crisi devastante in cui ci dibattiamo (crisi che egli, nel recente passato, aveva del resto sempre negato).
A distanza di 48 ore, assistiamo -nostro malgrado- ad un repentino cambio di scena. Si dà infatti il caso che ora, ad avvenuta designazione del presidente del Consiglio incaricato, l’Olgettino-redivivo faccia avanzare dai suoi scherani tutta una serie di distinguo, di condizioni, di aut-aut tali da far pensare alla volontà di far fallire ogni pur volonteroso tentativo lettiano di far nascere il controverso Esecutivo, invocato dal PDL fino a poche ore prima con tanta solerzia e pressante sollecitazione al Capo dello Stato.
Prima condizione: l’attuazione integrale del programma tratteggiato dal Caimano (come se una intesa non presupponesse un certo qual compromesso). Seconda condizione: governo ad alta caratura politica con coinvolgimento dei vari big (capetti di prima linea) dei vari partiti. Imprescindibile la nomina dei seguenti soggetti: Renato Brunetta (un ministero economico?), Maria Stella Gelmini (istruzione?), Renato Schifani (interni?) e Fabrizio Cicchitto (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi Segreti?).
In aggiunta, la vice presidenza per il valvassino, tale Angelino Alfano. Si dà il caso che la sig.ra Anna Maria Cancellieri, da 48 ore giudicata degna del Colle, sia ora vituperata come indegna di rimanere al Ministero degli interni!! Forse perché ha sciolto molti comuni guidati dal cdx, in quanto in odore di mafia? Si dà il caso che il preposto per i Servizi Segreti sia proprio un noto esperto del settore!! Forse perché già iscritto (come il suo padrone) alla loggia segreta massonica denominata P2 (vedi legge Anselmi)?
Ma perché tutte queste richieste di posti al sole per ‘impresentabili’? Molti commentatori ritengono che l’Innominato (diversamente dal personaggio manzoniano, non ancora sulla strada della conversione..), visti gli ultimi sondaggi che lo danno vincente in una ipotetica tenzone elettorale, abbia deciso di far saltare il banco, come da collaudato copione (vedasi bicamerale), e quindi avanzi richieste non esaudibili , neppure da parte di un Pd che ha perso quasi del tutto in credibilità e dignità, e ciò al fine di ottenere una giustificazione strumentale atta a motivare il nuovo ricorso al responso elettorale. Così operando, il soggetto otterrebbe non solo una insperata vittoria ma creerebbe le basi per un suo agognato approdo al Quirinale e la fine di ogni incubo giudiziario.
Se questo fosse lo scenario dell’immediato futuro, a Re Giorgio II° non resterebbe che prenderne atto, pena il suo più totale discredito, sciogliere le Camere e dimettersi, concedendo al Caimano le chiavi delle Istituzioni. A questo punto, il Caimano si farebbe eleggere, a furor di.. scherani ed in pompa magna al Colle, dimenticando di essere il soggetto “più divisivo” in circolazione e smentendo così le sue recenti affermazioni riferite alla candidatura Prodi di qualche giorno addietro. Sono questi scenari e prospettive da incubo: le sorti della democrazia veramente in bilico, ulteriore integrale aggravio della già disastrata situazione economico-finanziaria e sociale del paese, speculazione e spread alle stelle…
In una tale jattura, Re Giorgio II° prendendo atto che i suoi severi e solenni moniti sarebbero stati del tutto disattesi ed oggetto di scherno luciferino da parte dell’Innominato, avrebbe però, a mio modo di vedere, due possibili opzioni residuali: fallito eventualmente il tentativo Letta, potrebbe sciogliere soltanto il Senato e stare a vedere l’effetto che fa…, con tutti gli evidenti rischi del caso (ripetizione dell’impasse); oppure non procedere ad alcuno scioglimento e dimettersi, lasciando così nelle pesti l’intero Parlamento, che si vedrebbe così costretto ad una resipiscenza, fin qui assente, da parte di quelli che sono appartenuti alla famigerata “carica dei 101” (traditori, senza troppi giri di parole) e dei così detti grillini (fin qui, veri dilettanti allo sbaraglio nelle mani di due demiurghi che si credevano e si credono onnipotenti e che hanno perso, nei giorni scorsi, una occasione storica per fare il bene dell’Italia senza calcoli reconditi e fallaci e senza demagogia inconcludente).
p.s. Le considerazioni su esposte sono delineate nella non peregrina ipotesi che le previsioni (invero assai motivate) di molti commentatori si rivelassero azzeccate. Si tratta insomma di scenario caratterizzato dalla evoluzione negativa degli accadimenti che si prospettano e dovuta ai soliti giochi berlusconiani fatti sulla pelle dei cittadini ed a diabolico perseguimento di finalità del tutto “pro-domo sua”.