Veneto Strade, il blocco dei treni e l’augurio di Osho
Domenica scorsa sulla prima del CorrierAlpi campeggiava – in riferimento alla situazione di Veneto Strade e alle intenzioni dei sindaci – un titolo quasi bolscevico:
La proverbiale rabbia dei nostri sindakos m’ha fatto tornare alla mente un episodio che li ha visti protagonisti, una buona parte di loro, all’epoca del black out. Un episodio da Cuor di Leone se per celebrare il loro coraggio giunsi a confezionare questo titolo: black out in Cadore: ‘i sindaci: denunciamo tutti’ (o del ruggito dei conigli).
Com’è andata a finire lo sapete: la class action, sventolata come una muleta contro Enel e Terna, s’è trasformata in una cazz action, e i rabbiosi cani – dopo la scoperta delle potentissime lobby – se ne sono tornati a cuccia con la coda tra le gambe.
Ma torniamo a Veneto Strade: a noi i sindaci piacciono belli e ruspanti sicché, non dovessero arrivare tutti i soldi necessari (per ora il Gobierno, che ha razziato tutte le province d’Italia, sembra disposto a scucire solo un terzo dei bes necessari) ci sentiamo di formulare – per il tramite di Osho – questo caldo augurio: