Premessa: qui si va di scure, ché il bisturi lo abbiamo messo via da tempo (del paraculo si prenda in considerazione il senso figurato). Dal Corriere delle Alpi:
Gsp, funziona la cura vignato
In due anni ridotto di un terzo il buco generato dalle precedenti amministrazioni
Non andremo a vedere che quando sei nei debiti fino al collo, una delle poche cose che ti restano da fare è vendere ciò che hai, come ha fatto il Bim Gsp cedendo “parti di sé”: sono cose che hanno le radici nei secoli dei secoli.
Non andremo a vedere che, in regime di assoluto monopolio (tipo Corea del Nord), le tariffe (tatruffe) sono state aumentate del 30% in un sol colpo, e poi lo saranno del 5% da qui al 2019. Una soluzione così era alla portata di una Wanna Marchi qualsiasi.
Non andremo a vedere che i risparmi della gestione, se effettivi, connaturano la cosa Bim Gsp come una conventicola dove i topi ballavano perché la gatta era sempre via.
Queste cose non le andremo a vedere.
Resta tuttavia ferma, granitica, la lapalissiana convinzione che…
un sol uomo, “in men che non si dica”, ha finora fatto ciò che non sono riusciti a fare, in dieci anni di fila, 67 sindakos paraculi !
Per noi, fatta salva la raccolta tariffaria monopolistica alla Kim Jong-un, che prude non poco, una bella soddisfazione.
(ma Belli gode di più: quella baldracca di Bim Gsp l’ha dovuto risarcire con 200mila euri (ne aveva chiesti 800mila). E i sindakos, la maggioranza di loro, non ne sapeva nulla, niente, nada de nada, zerooooooo. L’avessero saputo, sarebbero cambiate le cose? Dai, che vi sto prendendo in giro. Che cazzo volete che facessero: provare a mettere in carica la testa? Non esiste un carica-testa per sindaci. Hanno una testa nobile, piena di elio! E l’elio non reagisce con nulla!)