Compunta piece teatrale ad atto unico (per fortuna) per gli attori, ilare divertissement per noi spettatori ormai pronti a pagare un futuro salatissimo “biglietto”.
L’assemblea Gsp approva il bilancio con 876.689 euro di perdita e proroga il mandato al presidente e al Cda (46 sindakos favorevoli, 2 contrari Rocca e La Valle, 9 astenuti Chies, Tambre, Trichiana, Mel, Ponte, Lentiai, Forno, Cortina e Feltre).
Messier le president ha voluto così giustificare la perdita: «La società avrebbe 1 milione e mezzo circa di utile se non ci fosse stato un delta tra i 20 milioni euro riconosciuti dall’Aato e i 22 milioni di euro circa conteggiati da Gsp». Seguono poi i dati che tratteggiano l’eroica (tragicomica?) impresa della società impegnata sul campo di guerra della provincia (in regime di monopolio; non riesco ad immaginarmi niente di possibile se solo dovesse affrontare un concorrente).
Il famoso “delta force“, un banale ma quanto mai essenziale espediente contabile. La natura umana ha affinato col tempo la capacità di trasmutare le caratteristiche di taluni prodotti: ciò induce molti a ritenere che gli escrementi, che per taluni sono semplice merda, siano invece per essi materia organica.
All’essenzialità dell’atto unico, del coup de theatre abilmente messo in opera, si può solo contrapporre qualche rimembranza digitale, così per dare maggior forza all’artificio contabile che, negletto, ha costretto Gsp a chiudere in perdita.
«Il bilancio è in regola, tanto che – conclude – in quello in chiusura riferito all’esercizio 2010 Gsp prevede un risultato in positivo per oltre 1 milione di euro, rispetto ai 750 mila euro dello scorso anno e gli utili non restano in società, ma sono per obbligo di legge reinvestiti in opere sul territorio» (Bellunopress, 20 febbraio 2011)
«Nel primo triennio i costi erano 17 milioni l’anno, 20,4 nel secondo triennio, la gestione è congrua», dice Roccon, che sottolina come Gsp riesca anche a fare utili, circa un milione a fine 2010. (Corriere delle Alpi, 23 febbraio 2011)
Sindaci e assessori di Bim Gsp hanno votato a favore del bilancio infrannuale assestato al 30 giugno 2010 che vede la società con un utile di 900 mila euro. (Gazzettino, 29 marzo 2011)
«Un plauso agli amministratori che sono venuti e che hanno lavorato anche per chi non c’era. Sono stati 60 giorni durissimi, di martellamento sui giornali che non hanno fatto bene a me personalmente, ma nemmeno all’azienda. La partita si vince al 90° non al primo gol. Alla fine è stato premiato il nostro lavoro e chi si è impegnato in prima fila» (Gazzettino, 16 aprile 2011)
Le previsioni (utile di 1 milione …), si sa, si fanno solo per poterle poi disattendere (perdita di 1 milione …). Ma è solo per colpa del “delta” … Δ
Calato il sipario sull’atto principale la compagnia, finalmente liberata da ogni compunto trattenimento, ha sciolto ogni pudore replicando minacciosa alle argute osservazioni che l’Italia dei Valori, spettatore attonito sì, ma non al punto da restar senza parole, ha prontamente mosso alle acrobazie contabili così disinvoltamente presentate all’assemblea Gsp. Un ulteriore coup de theatre.