Premessa valida per tutti ma in particolare per Lorenzo De Meio, presidente della sezione di Lozzo di Cadore del CAI, che prima o poi leggerà questo articolo.
Quantunque, personalmente, ritenga l’utilizzo dell’elicottero per il trasporto di persone tra valle e rifugi di monte (che giustifica la qualifica di elitaxi data al “servizio”) una pratica non utile e soprattutto non consona alla tipologia di sviluppo più idonea per l’altopiano di Pian dei Buoi, avevo colto, durante l’inverno passato, la sua esortazione a non scrivere articoli sull’argomento. Lorenzo mi aveva riferito che la cosa si sarebbe limitata a qualche domenica nei dintorni delle “feste” invernali, anche se poi l’elicottero si è alzato in volo anche in aprile: in ogni caso, sembrava che quei piccoli drappelli di persone elitrasportate fossero “essenziali” per aiutare a mantenere aperto il rifugio durante la stagione invernale (l’inverno del 2010 ha rappresentato per il rif. Ciareido il primo tentativo in questo senso). Ho promesso che non avrei scritto una parola ed ho mantenuto questa mia promessa.
Ma in seguito, parlando sempre con Lorenzo, mi ricordo che era stato categorico nel sottolineare che durante l’estate “non era pensabile, neanche lontanamente, che il servizio di elitaxi potesse essere utilizzato dal rifugio Ciareido“. Siccome così non è stato, mi sento ora libero di dire quello che penso, tenuto conto che sull’argomento elitaxi estivo non so come Lorenzo e direttivo CAI la pensino.
Già durante il mese di luglio mi era stato segnalato l’arrivo di un grosso elicottero (bianco), tanto grosso da non poter atterrare presso l’elipiazzola del rifugio (quindi è dovuto atterrare più in basso, presumo nei pressi della Forzelùta; è poi da tener conto che l’elipiazzola dovrebbe servire solo per servizi di soccorso e/o emergenza); successivamente vennero rilevati altri atterraggi direttamente al rifugio. Ma una “nuova” cosa accomunava questa pratica: gli elicotteri non passavano “da Lozzo” ma giungevano “da Cortina”, da nord, quasi per evitare di essere notati. Non ho fatto altro che portare a conoscenza del fatto un consigliere della sezione CAI, perché ne potessero discutere. Da parte mia avevo scelto comunque il silenzio.
Ma il 14 agosto scorso (3 corse, per un totale di 12 trasvolate: 3 voli di andata + 3 voli di ritorno per “portare la gente”, altrettanti nel pomeriggio per andarli a riprendere) ed oggi, credo siano state 7 corse per un totale di 28 trasvolate, l’elitaxi è passato “per Lozzo”, e non vi sono dubbi circa la destinazione, rif. Ciareido (1).
Il rif. Ciareido è classificato “alpino“, diversamente dal vicino rif. Baion che è classificato “escursionistico“. La distinzione è tale perché al primo si può (in teoria) giungere solo a piedi (la norma regionale prevede infatti che per essere considerato alpino un rifugio debba avere la sbarra di stop alle auto almeno a 20 minuti di cammino da esso). Per il Ciareido una pacchia: essere considerato alpino anche se, effettivamente, è come se lo potessi raggiungere in auto, la salita a piedi non richiede infatti più di 15-20 minuti. I rifugi Chiggiato, Carducci e Vandelli, solo per fare qualche esempio, non vedono le auto … neanche con il binocolo.
Orbene, si presenta ora il caso paradossale che un rifugio alpino, che per essere tale non può essere raggiunto in auto (se non dal gestore), venga ora raggiunto da un servizio di elitaxi. Bello no? Nel 1992, la presenza di un’auto nei pressi del rifugio comportò una denuncia da parte di un escursionista/cittadino alla Regione Veneto che, nel giro di pochi giorni, ci declassificò il rifugio. Solo la dimostrazione, sottoscritta dal sindaco di allora Silvano Da Pra, che quell’auto era dell’E.N.E.L. e che era lì per un disservizio nella rete elettrica (dalla foto allegata alla denuncia si vedeva solo la capotta dell’auto), convinse la Regione a soprassedere sull’accaduto e mantenere la classificazione originale.
Cosa sarebbe accaduto se la declassificazione fosse veramente intervenuta? Siccome il rifugio aveva ottenuto finanziamenti regionali, proprio in virtù della sua classificazione di “alpino”, la Regione avrebbe potuto intimare alla nostra sezione CAI la restituzione delle somme percepite nel corso degli anni, essendo venuto a mancare il determinante criterio assegnativo. Per restare ai termini normativi, non so come la cosa possa funzionare oggi, tanto per eventuali auto, jeep, quad, moto, suv eventualmente fotografati nei pressi del rifugio, quanto soprattutto per un servizio di elitaxi. Non so e … non voglio saperlo.
Immaginiamo ora che non vi sia alcuna normativa che limiti l’uso dell’elitaxi per raggiungere i rifugi alpini di montagna (il limite alle auto risulta invece, come detto, ancora normato).
Da liberista potrei rispondere di “lasciare al mercato” il destino di questa pratica. Se l’elitaxi inizia a rombare in presenza di turisti che vogliono pace e tranquillità, questi ultimi toglieranno dalla loro lista il rifugio che nega loro la pace cercata, e si metteranno in cerca di altre mete più adatte ai loro bisogni. In un tempo relativamente breve i rifugi aperti all’elitaxi riceveranno solo turisti da esso trasportati, eventuali turisti ignari (che potranno poi decidere in quale categoria porre il rifugio, tra i “ci ritorno” o fra i “mai più qui neanche se mi pagano”) e turisti per i quali risulta indifferente essere sdraiati a prendere il sole dopo aver pranzato al rifugio e sorbirsi, contemporaneamente, “enne” decolli-atterraggi dell’elitaxi.
Siccome sono un liberista, posso supporre che anche il rif. Baion, per non essere da meno (sto ipotizzando), possa decidere di aprirsi alla pratica dell’elitaxi. E così il Chiggiato, cosicché i rombi delle loro turbine ed i battimenti delle pale potrebbero dilatarsi su tutto il versante sud orientale della Marmarole da mane a sera. Ah, mi dimenticavo della possibile nuova new entry: l’albergo ex caserma Soracrepa (ripeto, sto ipotizzando).
In questo discorso mi sto dimenticando del fatto che:
- il rif. Ciareido è ancora un rifugio del CAI (con tutto ciò che ne dovrebbe conseguire in termini di politiche a valenza ambientale);
- che l’edificio del medesimo è compreso nell’area di protezione SIC-ZPS (sito di importanza comunitaria, zona di protezione speciale) “Marmarole, Antelao, Sorapiss“;
- che è inoltre compreso nella “buffer zone” dell’area designata dall’Unesco a “patrimonio dell’umanità”;
- l’altopiano di Pian dei Buoi non coincide univocamente con il rifugio Ciareido che, per quanto importante, ne è solo una parte (non mi risulta che il valore di Pian dei Buoi decada a rifugio chiuso).
(1) la certezza “matematica”, per oggi, non c’è, l’elicottero potrebbe essere atterrato anche a Col Vidal … Ma basta aspettare questa sera o al massimo domani e, vedrete, vi sarà la conferma.