Perché secedere
la ripresa per il culo
L’importante è pesare le stronzate e giudicarle per quello che sono. Comunque è bello, ogni tanto, rivedere il film. L’Italia è fottutamente fottuta, anche quella del 2014 che sta passando; l’Istat lo ha semplicemente confermato qualche giorno fa e ben lo si può valutare da questo grafico.
Del “rivedere il film”, dicevamo. Eccolo, il film della ripresa (già visto qui): quindi capite, no, il senso della “ripresa per il culo”! Se poi si pensa alle promesse sputate ogni dì dalla faccia da culo di renzie (si, minuscolo, come la sorte che toccò a monti, per quel che vale), capite anche che il futuro talian avrà un sapore amarissimo.
alfabetizzazione finanziaria dei quindicenni: male l’Italia, bene il Veneto
L’Italia, si sa, è lunga e varia. Infatti la varianza fra regioni misurata per l’alfabetizzazione finanziaria è molto estesa (dati OECD e PISA). Il Veneto primeggia seguito dal FVG e dalle province autonome di Bolzano e Trento (c’è una incongruenza nel colore del FVG che dovrebbe essere rosso). Su Linkiesta gli altri grafici esplicativi.
E’ bello sapere che i veneti dispongono di una elevata alfabetizzazione finanziaria mentre il loro tessuto industriale viene fatto a pezzi dagli ignavi finora succedutisi al governo con politiche di rapina (ora tocca agli ignorantoni del PD dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, la loro incompetenza astrale: diciamo che quelli lì davanti, Renzie e Delrio, non fanno proprio nulla per sembrare meno ignoranti di quanto non siano).
la Chiesa veneta boccia la secessione (ma approva lo sciopero fiscale)
Quando la chiesa è maiuscolata – Chiesa – è lecito pensare che ci si riferisca a un qualche pollo ai vertici, dato che la Chiesa è un’organizzazione gerarchica verticistica (peraltro misogina) tendente alla perdizione oops alla perfezione (mi sto riferendo al Gazzettino di oggi che scrive per l’appunto “La Chiesa veneta boccia la secessione“). Poi ci sono i polli ruspanti, i preti di campagna, che normalmente fanno da catena di trasmissione dei polli ai vertici.
Ieri mi è capitato di citare questo aforisma: “Sapete perché i generali sono così imbecilli? Perché li scelgono fra i colonnelli”. A un buon intenditor bastano poche parole.
Difficile aspettarsi che la gerarchia cattolicoide di casa nostra guardi con generosa soddisfazione alla secessione. Dopo duemila anni ‘sti qua hanno ancora paura della patonza, come già osservato. Non sono e non saranno mai pasta da “Cuor di Leone”. Torniamo quindi alla truppa, anche questa già segnalata – perché è anche lì che bisogna guardare (se volete potete seguire il link sottostante, c’è anche il video di don Marino):
Zaia, lo sciopero fiscale e don Marino (prete … gandhiano)
Zaia: ‘la soluzione? noi facciamo l’indipendenza, a Roma facciano come vogliono’
Sì, però ara che so stufo de spetare (davero!!).
(deve essere chiaro che le firme che si stanno raccogliendo non devono servire per anestetizzare – ancora una volta – la questione indipendentista, ma per premere sull’acceleratore: via dall’Italia!! E ci vuole uno sforzo non da poco per dimenticarsi quello che è successo con i baldi compagni del PDL nei vari consigli regionali nei quali si è discusso il ddl 342. L’ho detto altre volte: Tosi=0, Maroni=0. Zaia sulla questione ha fatto parecchio slalom gigante ma, date le condizioni, si può capire: un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Però a Zaia si può credere ancora. Ma se – questa volta – la questione indipendentista viene sbandierata solo come specchietto per le prossime europee, chiudendo poi tutto nel cassetto, chiudo a mia volta la porta anche al credito che Zaia è riuscito a mantenere vivo e butto via la chiave per sempre. Ho detto!)
(via @RobertoMaroni_)
l’1 e il 2 marzo si firma per l’indizione del referendum per l’Indipendenza del Veneto
L’Indipendenza del Veneto non è dei partiti ma della gente, dei cittadini.
Parla Salvini:
“Ogni anno il Veneto regala 21 miliardi allo stato italiano ricevendo in cambio servizi da poco o niente. Quindi la voglia d’indipendenza è fondata ed è la speranza. Da una parte c’è l’indipendenza e dall’altro il centralismo. Mi auguro che sabato e domenica ai nostri gazebo arrivi tanta gente, anche non leghisti, perché si tratta di una firma non per la Lega ma per il futuro nostro e dei nostri figli”.
Qui il sito Firmaindipendenza.org per maggiori informazioni. Qui gli articoli postati sul BLOZ riguardanti l’Indipendenza; qui quelli riguardanti il residuo fiscale.