lainia sotrica: non è una ‘nuova’ minoranza linguistica ma un errore di stumpa
Ve lo ricordate il breve aneddoto che recita “nuova edizione riveduta ed ampliata senza errori di stumpa“? Oggi su l’Indipendenza mi è capitato di leggere anche questo titolo: “Contro i gol fantasma c’è lantidoto tecnologico”. Cui, per restare in tema, ho risposto con un tweet: “Tra lantidoto e l’ancillotto il Re è fuso”.
Solo qualche giorno fa Franco Bechis illustrava il premio per il miglior titolo dell’anno: “Porti, cambia la strategia. Buone scians per Taranto“. Divertendosi poi nel ricordare alcuni altri titoli di grande comicità involontaria: “In 500 contro un albero: tutti morti”, oppure “TROMBA MARINA PER UN QUARTO D’ORA”.
Per non dire della situazione, ricorda Bechis, che si venne a creare quando venne intervistato l’onorevole Gasparri a cui si pose la domanda “Cosa ne pensa della fuga della Lewinsky?” (dove la “u” veniva accidentalmente sostituita dalla vicina di tastiera “i”).
Ma veniamo a noi. Sul Gazzettino si parla del successo della trasferta in terra ladina dolomitica del gruppo occitano Chambra d’Oc. Si chiarisce poi che:
[…] il numeroso pubblico presente ha sottolineato come la ladinità non sia limitata alla cosiddetta lainia sotrica, ma fa parte di una coscienza crescente in tutto il territorio cadorino.
Non so quanto sia vero che vi sarebbe, nel territorio cadorino, una crescente coscienza della propria ladinità. Mi premuro tuttavia, anche in ragione di questa remota possibilità, di avvisare gli imberbi e aitanti giovani cadorini ladineggianti che con ardore dovessero affrontare la storia delle minoranze linguistiche su suolo italico, che la cosiddetta lainia sotrica è l’involontario prodotto di un diteggio alquanto fulmineo che, a più basssa velocità, avrebbe prodotto ladinia storica.