Mi perdonerete ma rischio di dirvi delle cose sbagliate. Ho chiesto a Francesca (che sapete essere segretario dell’Associazione Latteria Sociale) se sia in arrivo un nuovo pieghevole del Museo della Latteria. Ma la risposta è stata “non ne so niente“. E’ più abbottonata di un’educanda di antica memoria.
Cristo Santo! Possiamo vantare un gioiello da 160.000 euri di novella inaugurazione (c’era anche Gidoni, uno dei due guru del marketing territoriale della proposta Belluno Dolomiti) e nessuno si è preoccupato di stampare un depliant celebrativo? Ma, ma, ma stiamo scherzando?
Ma qual è il rischio. Essere convinto che il pieghevole non ci sia e invece PAF, eccolo comparire. Io tuttavia, avendo sviluppato una certa capacità percettiva per questo tipo di cose, sono disposto a mettere in palio metà della mia artiglieria (cui sono ancora affezionato). La fortuna aiuta gli audaci (speron ben).
Quindi, cari concittadini, nell’epopea del nuovo allestimento del Museo della Latteria, iniziata nel marzo del 2009 e conclusasi fortunatamente (si fa per dire) nell’aprile appena passato, che ha visto l’intervento diretto di fior fior di professionisti, non era evidentemente previsto il capitoletto dedicato al pieghevole.
Non credo ancora che cotanto sforzo allestitorio non sia stato coronato da un miserrimo pieghevole. Non dico quello “culturale” che, magari, richiedeva per il suo sviluppo un certo dispendio di tempo (che i professionisti, impegnati altrove, evidentemente non hanno), ma almeno una sua versione celebrativa.
Suvvia sindaco, possibile che non siano stati accantonati 180 miseri euri dai 160.000 destinati alla COSA!, per stampare 1500 pieghevoli da distribuire nel comprensorio cadorino? NOOO? Allora fotocopiatelo, visto che questo lo sapete fare? COME??? Prima bisogna anche scriverlo?? Beh certo, bisogna anche scriverlo, ossia preparare i testi. Peccato che tu sia impegnato a scrivere il deliberino, o bolcom 4, altrimenti avresti potuto contribuire, come già fatto in passato, se non farlo del tutto.
Caro turista, in giro non c’è lo straccio di un pieghevole che pubblicizzi-promuova il nuovo allestimento del Museo della Latteria, ma se per caso riesci a visitare il museo ti anticipo che hai una mattonella di video da sorbirti, se piove e non sai cos’altro fare. Nel loro insieme sono costati 12.000 euri e, quando avrai finito di guardarli, se trovi la forza, ti renderai conto che li valgono tutti.
Prima del commiato due parole riguardo al titolo perché è evidente che, senza una spiegazione, “solo i cultori delle tradizioni”, il sindaco e pochi altri eletti possono capire. Parliamo del Museo della Latteria e quindi la figura della mucca ha la sua importanza. Mena è il diminutivo (ipocoristico) di Filomena, un nome a caso. Qualcuno chiede a Mena “ala fato?” (la mucca ha partorito?), “No ncora, la trasporta” (la mucca ha cioè superato il normale periodo gestatorio, ma non ha ancora partorito). Un po’ come per il pieghevole di cui stiamo parlando. E cuasi come fei n vedel. Ma no l é ncora fato … la trasporta …
Nota (1) – dal Dizionario della gente di Lozzo, lettera “t”: trasportà vb. intr. (trasportéo; trasportèo; trasportòu) il ritardo del parto. Sta òta la vàča a trasportòu kuàśi de n més questa volta la mucca ha ritardato il parto, ha prolungato la gravidanza di quasi un mese.
Nota (2) – può darsi che verso la fine di ottobre il nuovo pieghevole faccia la sua comparsa: la faccenda dell’artiglieria, preciso, vale solo per ora, sul bon de l’istade!
Nota (3) – dal momento che, a parte le apparenze ed il nuovo e fastoso cesso (28.000 €), nonostante i 160.000 € la sostanza del Museo non è cambiata, è sempre possibile usare il vecchio pieghevole. Bisogna tener conto che la struttura delle sezioni in cui si articola il museo è cambiata (forse) e che le foto sono ante nuovo-allestimento. Idea: perché, per fare il nuovo pieghevole, non cambiare semplicemente le foto di quello vecchio?