produzione industriale dal 2000 in euro zona e USA (con 2000 uguale a 100)
Insieme alla nuova previsione dell’OCSE che dà il PIL 2014 dello stivaletto a -0,4% … mentre gli strenzi vengono lentamente a galla.
Insieme alla nuova previsione dell’OCSE che dà il PIL 2014 dello stivaletto a -0,4% … mentre gli strenzi vengono lentamente a galla.
Attività illegali= prostituzione, droga e gioco d’azzardo. Per le precisazioni Tito Boeri su lavoce.info.
Renzi dice solenni stronzate. Chiunque dovesse sostenere che, nelle condizioni date, si possono fare tagli della spesa pubblica per 16 mld (ma saranno 20) in modo indolore, provvedendo al taglio del 3% della spesa dei ministeri, direbe una stronzata, foss’anche il padreterno.
Ne ho le prove. Basterebbe, conoscendo com’è formata la spesa dello Stato, far due conti semplici semplici. Come quelli citati da Phastidio, per esempio:
«Se questo taglio si applicasse a tutta la spesa pubblica (centrale e locale), a conti fatti, escludendo le spese per investimenti, quelle per il personale e quelle per prestazioni sociali (pensioni, assistenza, sanità, ammortizzatori sociali), si potrebbero realizzare al massimo 6 miliardi di euro. Dal totale di 806 miliardi di euro di spesa pubblica prevista per il 2014 dal Def (Documento di economia e finanza) bisogna infatti sottrarre circa 84 miliardi per gli oneri sul debito pubblico, 164 miliardi per gli stipendi dei dipendenti pubblici, 320 miliardi per le prestazioni sociali e 50 miliardi di spese in conto capitale, cioè in investimenti. Tutte voci che non può o non vuole tagliare. Restano appunto circa 190 miliardi. Il 3% fa 5,7 miliardi»
Due certezze quindi: Renzi dice stronzate e il taglio non sarà indolore (e dove andranno a parare i paraculi? sul patrimonio degli italioti ovviamente).
L’importante è pesare le stronzate e giudicarle per quello che sono. Comunque è bello, ogni tanto, rivedere il film. L’Italia è fottutamente fottuta, anche quella del 2014 che sta passando; l’Istat lo ha semplicemente confermato qualche giorno fa e ben lo si può valutare da questo grafico.
Del “rivedere il film”, dicevamo. Eccolo, il film della ripresa (già visto qui): quindi capite, no, il senso della “ripresa per il culo”! Se poi si pensa alle promesse sputate ogni dì dalla faccia da culo di renzie (si, minuscolo, come la sorte che toccò a monti, per quel che vale), capite anche che il futuro talian avrà un sapore amarissimo.
Non passa giorno, a qualsiasi latitudine, senza che qualche esponente (si fa per dire) del piddume statalista non palesi la profonda ignoranza su temi economici che alberga nelle loro discrete (nel senso di limitate) capacità intellettuali. Se uno li cerca col lanternino non riesce a farne una selezione così spudoratamente ignorantona.
La storia degli 80 euri, che è solo un esempio tra i più popolari, ne è prova provata. Lascio la parola a Seminerio su Phastidio (leggi tutto):
Tra i renziani e soprattutto i renzisti (la differenza tra le due specie, per definizione della seconda, si può ripassare qui), è diventato un mantra consolidato quello secondo cui gli 80 euro al mese, a vantaggio di alcuni lavoratori dipendenti, sarebbero “la più grande riduzione di tasse della storia” (vedi anche qui). Sfortunatamente, le cose non stanno in questi termini, e non c’è alcuna “riduzione di tasse”.
[…] Il bonus renziano è spesa pubblica, non riduzione d’imposta. E’ stato deciso in questi termini perché le coperture semplicemente mancavano, oltre il primo anno. A dirla tutta, le coperture non sono certe neppure per il primo anno, ma non sottilizziamo. Diciamo che la strada per rendere permanente il bonus è terribilmente accidentata. Invece, quella per il suo ampliamento a tutti i percettori di reddito entro dati limiti (operazioni che peraltro permetterebbero di passare dal concetto di bonus a quello di riduzione di aliquote d’imposta, rendendo la costruzione meno barocca e pericolante) è talmente accidentata da risultare praticamente impercorribile.
Purtroppo, o per fortuna, la “storia” (con la minuscola) si incaricherà di fare giustizia di questi espedienti.
Delle discese ardite del PIL italiao abbiamo già detto. Il grafico che segue è solo pro memoria. Ricordandoci pure di quello che ha detto il fetecchione riguardo alla decrescita infelice. Le amare “sorprese” non sono finite.
(via Argento Fisico)