Sappiamo che la Bce ha recentemente inoculato le banche europee con prestiti a 36 mesi al costo dell’ 1% per 500 miliardi di euri. Questa la prima tranche, a febbraio la seconda. Questi soldi elargiti alle banche, nelle intenzioni avrebbero dovuto in parte coprire l’acquisto di debito sovrano (titoli di stato) e in parte essere travasati nel sistema creditizio a favore di imprese e famiglie.
Quello che è successo lo sappiamo: il debito sovrano è stato sottoscritto dalle banche solo sui titoli a breve, entro la “copertura” del prestito che è di 36 mesi, il resto è stato parcheggiato nuovamente alla Bce (pagando uno 0,75%, segno che le banche non si fidano neanche “fra loro”), in attesa di utilizzi più proficui (per le banche, ovvio). Quello che è certo è che alle condizioni attuali quei soldi ben difficilmente verranno erogati a credito.
Con la prima tranche del finanziamento le banche si sono parate il culo finanziando parte delle proprie obbligazioni che andranno in scadenza nel corso del 2012 (e questo non è un male). La prossima tranche di prestito della Bce in calendario per febbraio, in teoria, potrebbe venir utilizzata per dare respiro alle imprese (al netto dei deflussi – depositi che lasciano l’Italia per altri lidi – che già da qualche mese si misurano). In teoria.
Ora, se una famiglia o un’impresa va in banca oggi per avere un mutuo, ammesso che te lo concedano, l’interesse da pagare è, se va molto bene, il 7%, ma la normalità è il 10%, con soldi presi a prestito all’ 1%. Nessuno si aspetta di avere credito all’1%, tutti sanno che il costo finale è dato, in questo caso, dall’ 1% + lo spread di rischio d’impresa. A questo punto prendiamo atto che lo spread è del 9%, naturalmente dopo averti ipotecato anche la dentiera dei nonni.
Bene. Lei, PdC Mario Monti, è sempre stato un “uomo dei banchieri“, lo è tuttora. Queste cosucce le conosce a menadito nei più reconditi dettagli. Non Le sembra, PdC, che anche questo sia, alla fin fine, un modo per mettere le mani nelle tasche degli italiani, uno spregevole modo di mettere le mani nelle tasche degli italiani.