e a breve lo si asfalterà. La situazione la conosciamo bene e non ce ne siamo affatto lavati le mani …
Non so se pubblicando l’articolo di ieri “se sei buono ti tirano le pietre …” sono riuscito a “tirare su” di morale di Gianluigi che, ricorderete, versava in stato confusionale. Tale condizione è stata indotta dalle notizie passategli di prima mano da un consigliere comunale, disperato anch’esso, nel segreto del desco familiare, perché abitante nei pressi della zona dichiarata off limit dall’amministrazione comunale di Lozzo di Cadore. Off limit per quanto riguarda l’asfaltatura e la sistemazione del degrado segnalato a suo tempo dallo sventurato Gianluigi.
Avevo promesso però di “tirare giù” quello del sindaco, ed è ciò che mi accingo a fare. Non sarebbe la prima volta che il nostro sindaco sui giornali afferma una cosa e poi nella realtà si comporta diversamente (cosucce come le famose alberature a Loreto o l’inaugurazione del palazzo Pellegrini dichiarate un anno fa). Vediamo.
Chiamato in causa dall’articolista del Corriere delle Alpi il Nostro minimizza la denuncia di Gianluigi e giunge a dire (il grassetto è mio):
[…] Una situazione che il sindaco Manfreda conosce e alla quale dice si farà fronte nell’immediato futuro. «E’ in programma la sistemazione di questo piccolo tratto di asfalto pubblico», spiega Manfreda, «e a breve lo si asfalterà. La situazione la conosciamo bene e non ce ne siamo affatto lavati le mani.[…]
E a breve lo si asfalterà!
In italiano tutto ciò vuol dire solo ed esclusivamente, scusate la ripetizione, “e a breve lo si asfalterà”. In aramaico potrebbe voler significare qualcosa d’altro, ma in italiano, a tutte le latitudini, vuol dire che “quel piccolo tratto ….. a breve verrà asfaltato”. Che poi il tratto non sia così piccolo come fa credere il sindaco è un’altra storia, di nessuna importanza (se verrà asfaltato).
Da uomo di chiesa qual è, sa che ogni tanto bisogna castigare il corpo peccatore, ecco perché si esibisce talvolta in esercizi di autolesionismo:
[…] Lozzo è un comune ben tenuto, ma è un comune di montagna e le strade di questo ne risentono. Asfalti fatti due anni fa dopo due inverni freddi, ghiacciati, che hanno necessitato dell’uso di sale andrebbero già rifatti» […].
Ma, caro sindaco, se bastano due anni per mandare in malora il manto, tanto da doverlo rifare secondo quanto tu stesso dici, in che condizioni pensi si trovi quel “piccolo appezzamento dove l’asfalto è rovinato” dopo 10 anni (ma sono di più)?
Ma cito ancora dall’articolo:
[…] Nel programma pluriennale al primo posto ci sono le manutenzioni e quella di via Broilo la faremo a breve.
Io tra l’altro ho già detto al nostro concittadino che l’opera era in programma, ma lo ribadisco più che volentieri […]
A questo punto è evidente, oltre ogni ragionevole dubbio, che in stato confusionale deve essere caduto il consigliere che, evidentemente, non deve aver ben capito che il problema è già, assolutamente, risolto. Quindi, caro Gianluigi, ti sei preoccupato per niente. Questo dimostra, semmai, che nella nostra amministrazione (purtroppo) i consiglieri non contano niente.
A meno che il sindaco non ammetta di aver solennemente mentito al giornalista (sapendo di mentire). Il ché, per un devoto uomo di chiesa, ne converrete con me, dovrebbe essere oltremodo imbarazzante. A meno che il giornalista non abbia, come di consueto succede in questi casi, capito pan par peta. Se qualcuno mi chiarisce la situazione io posso poi spiegare, altrimenti la stessa resterà avvolta da un alone kafkiano.
P.S. uno di questi giorni vi racconto la storia (la vera storia) dei lavori di sistemazione stradale e ringhierale che la nostra amministrazione si accinge a mettere in cantiere.