Fino a quando non tornerà la voglia. Se tornerà.
Scrivere sul BLOZ non è mai stato per me un “impegno politico” quanto un impegno civico, un aspetto di quella cittadinanza attiva che mi piacerebbe fosse più presente in ognuno di noi.
Ma non ho mai nascosto che scrivere qui ha avuto soprattutto il valore di divertimento. Un po’ più elevato di quello che prova un qualsiasi bambino a giocare con le macchinine.
Rimescolare nel pentolone del BLOZ un po’ di satira, di sarcasmo e di ironia, cercando di denudare i giullari che “detengono” il potere, è una appagante soddisfazione.
Quel senso di appagamento che sale pian piano a galla come bollicine lasciate libere di elevarsi dal fondo e che, giunte in superficie, esplodono come trasparenti fuochi d’artificio.
Nei giorni scorsi pensavo ad un articolo che avrei intitolato “la tradizione del taglio dell’autivoi ai campetti delle Astre”, una penosa ricostruzione, senza colpa alcuna da parte dell’operatore, al cui posto non avrei saputo fare di meglio date le modalità di taglio, di come si possano buttare via due intere mattinate di lavoro ottenendo, peraltro, un risultato pessimo.
E poi avevo in mente qualcosina sul GAL, sul “risistemato” (dopo 6 anni) impianto di illuminazione della Roggia dei Mulini; avevo una risposta da dare a pagaapo sulla sua sorpresa nel vedere la ruota idraulica che girava all’indietro, due tre cosucce sulla bilblioteca e sul palazzo Mubarak.
Presagivo una grande soddisfazione nel tratteggiare la figura di De Carlo che, recentemente, ha riconosciuto il peso della maglia nera nella gestione della raccolta dei rifiuti attribuito dalla Regione Venete al comune che guida: nel farlo De Carlo ha sottolineato che tale situazione l’ha ereditata dalla predecedente amministrazione. Immaginatevi il nostro sindaco, con ben due maglie nere sul groppone, tanto da farci diventare cittadini di Zozzo di Cadore, che non può godere, ovviamente, del medesimo privilegio.
Ai 1600 visitatori unici che nel corso di un mese, facendo visita al BLOZ, consultavano più di 10.000 pagine, fermandosi in media per quasi 5 minuti, non avrò più niente da offrire. Mi dispiace soprattutto per quei 200 lettori, fra sostenitori e detrattori, che ogni giorno hanno onorato questo sito della loro visita, da qualsiasi scopo fosse animata. In 14 mesi di vita 338 articoli e 1724 commenti: è stata una bella cavalcata. Grazie a tutti coloro che, con i propri articoli ed i propri commenti, hanno contribuito a vivacizzare questa finestra su Lozzo di Cadore.
Ma giunge il momento in cui divertirsi non si può. Non si può più. Fino a quando non tornerà la voglia. Se tornerà.