C’è poco da dire, sono muliebri soddisfazioni:
«Per la prima volta dal 1961», ha affermato il neo eletto sindaco Maria Antonia Ciotti, «il Comune di Pieve può contare su un sindaco ed un vicesindaco donna. Un avvenimento importante che sarà anche uno stimolo per chi ricopre questi incarichi a dare quel qualcosa in più che è caratteristico del mondo femminile».
Lo posso dire anch’io che ho avuto a che fare con un sacco di donne. Quando non pigolano, effettivamente danno quel qualcosa in più che è caratteristico del mondo femminile. E’ vero e lo dico col cuore (sottolineo però, essendo altrettanto vero: quando non pigolano).
Il giornalista Doro fa quindi notare che: “All’insediamento del nuovo sindaco non c’è stata, questa volta, la solita presenza di cittadini”. Chissà, forse la scena era quel tantino scontata. Ma è la descrizione del quadretto floreale successivo che lascia stupiti:
[…] Due mazzi di fiori: uno per il sindaco e l’altro per il suo vice, offerti subito dopo il giuramento dalla maggioranza e dalla minoranza, hanno contribuito a rallegrare la serata.
Devono essere stati momenti magici. Un atto di squisita cortesia che dà il senso di quanto matura sia la minoranza eletta a Pieve di Cadore. Impagabile il momento in cui, immagino, la minoranza, dopo il rito istituzionale, ha detto: da domani, però, sarà battaglia!
Riuscite a immaginarvi che colpo sarebbe stato se anche il capogruppo della minoranza fosse stata donna? Come dire, sarebbe stata una figata.