La ragazza è dotata intellettualmente, lo devo riconoscere. La qual cosa pone talvolta un certo imbarazzo, soprattutto a chi pensa al padre, perché la gente s’interroga dicendosi «Ma come è potuto succedere?». Io non posso che opporre l’unica difesa che ho a disposizione, cioè «Ha preso tutto da sua madre!».
E non si creda che la Nostra sia solo casa, chiesa e scuola e che per questo trascuri lo sport. Come disciplina sportiva non ha scelto la corsa campestre o il lancio del giavellotto, questo no, si è dedicata al pattinaggio artistico, fin da piccola, con scrupolosa diligenza. E qui va aperta una parentesi per ringraziare, ma che dico ringraziare, fare un monumento alla Nonna che l’ha scarrozzata in tutti questi anni affinché potesse “volare sui pattini”: fosse stato per me, l’avrei legata ad un palo con 20 metri di corda. Ed anche in questo caso non so proprio da chi abbia preso, perché più di dare qualche calcio ad un pallone e rinunciare ancor giovane alle mie velleità arrampicatorie (sulla Torre Piccola del Falzarego ho scoperto di essere un pavido coniglio), non ho altri fulgidi ricordi.
Ha anche una grande passione che coltiva con estrema creatività: la cucina. Anche questa sicuramente trasmessa dalla madre. Dall’aprile del 2012, da quando in casa cucina lei, sono passato da 84 a 91 chili. Lo so, a vedermi non di direbbe, ma è tutto lì: si tratta di grasso double density, forse l’unica caratteristica positiva che mi resta e di cui mi possa davvero vantare.
Due giorni fa, mentre stava facendo ginnastica con il solito proverbiale religioso scrupolo, mi ha detto (in ladino 100%) «Voglio aprire un ristorante! Dove posso farlo?». Notare che non mi ha chiesto “come si fa”, ma semplicemente “dove”. Senza sorprendermi, in tutta serietà, le ho risposto «Chiedi al comune, che si stanno grattando la rogna dei Pellegrini». La mia, raga, era una battuta, naturalmente. Era una battuta. Giuro.
Ieri torno a casa e mi fa: «Ho telefonato in comune, faranno a breve un bando, orientativamente viene intorno a 1.100 euro al mese». Oh cazzo, mi son detto!! Questa mi prende in giro: ma no, scopro che ha telefonato davvero. E poi ha iniziato a farmi un breve ma intenso pistolotto sulle incentivazioni che l’imprenditoria giovanile dovrebbe avere, sulle assurde barriere d’ingresso al mondo del lavoro ecc. ecc.. Io, su sua richiesta, tempo fa, glielo avevo detto che l’Italia è un paese di merda, che lo stato è violento ed arrogante ed occupa queste terre senza legittimazione popolare, che le tasse sono un furto e tutto il resto del campionario concettuale liberale, liberista e libertario di cui la mia umile mente dispone.
Questa mattina mi ha detto che lunedì passerà in comune per … “comprendere i dettagli”.
Caro sindaco, io ti avviso, ti raccomando: attento a sta qua! Dietro a quel bellissimo sorriso si nasconde una pazza scatenata.