Dopo il passaggio della palla di fuoco sui cieli trevigiani:
Trova una buca nel suo orto: «Il meteorite è caduto qui»
VEDELAGO – Una montagnola di terra proprio nel bel mezzo dell’orto. Una montagnola che sino a un paio di giorni fa non c’era. L’ha notata ieri Severino Michielin guardando il proprio campo di radicchio che si estende dietro la sua abitazione in via Montegrappa a Vedelago. Come può essersi formata?
E’ vero: ogni salita, percorsa nel verso opposto, appare come una discesa. E ogni buca può apparire come una montagnola: dipende solo dal lato in cui ti trovi. E’ questo che dà luogo alle ambivalenze sparse nell’universo: essere o non essere, concavo o convesso, bionda o mora ecc..
Se poi chi scrive l’articolo ci mette un pelino di ostinazione, appena appena, appare come il classico cane che corre inseguendo la propria coda:
Ricordandosi dell’appello lanciato dai Vigili del fuoco di non toccare niente e di segnalare immediatamente qualsiasi cratere sospetto, ha preso il telefono e prontamente composto il 115. Dopo pochi minuti, sulle 9.30, gli uomini del comandante Agatino Carrolo erano già al lavoro nell’orto attorno alla piramide di terra sospetta, assieme a quelli del nucleo Nbcr esperti in minacce nucleari, biologiche, chimiche e radiologiche. La montagnola era alta una trentina di centimetri e aveva una base di circa mezzo metro per lato.
A parte le divagazioni concavo-convesse, la cosa mi ricorda (mi riferisco al nucleo Nbcr … esperti in minacce nucleari ecc.) un analogo intervento dei vigili del fuoco a Pian dei Buoi. Un qualche escursionista arrapato, bighellonando nei pressi dei forti di Col Vidal, aveva intravisto un “bidoncino di circa otto litri” con strane scritte (arabo-cirilliche??). “Otto litri di mistero“, scrisse il giornalista. Anche allora la creazione della suspence fu un capolavoro: egli giunse a scrivere che “la scritta è abbastanza ambigua“.
Allora, a quel tempo, mi venne in mente di creare un “generatore automatico di scritte ambigue”. Scrissi i testi e poi mi convinsi che avevo raggiunto un inimmaginabile vertice di dissolutezza. Mi vergognai di quelle parole e bruciai l’articolo. Ancor oggi, pensando a quel Danilo, provo sgomento.
Intervennero i vigili del fuoco (“che ieri sono andati su con delle squadre e, tutti bardati e con i respiratori, hanno cercato di capire che cosa potesse mai contenere quel fusto“), fu chiamato in causa l’esercito, scomodarono l’Arpav, venne allertato il Norad, la Nimitz passò a defcon 3, ma per fortuna “Non ci sarebbero comunque indicazioni di materiale radiattivo” (notare il neologismo radiattivo), altrimenti avrebbero fatto entrare in azione Deuterino, il robottino che mandano avanti in questi casi.
(immagine: segnalidivita.com)