C’erano una volta gli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore…
Una sera di tanti anni fa (2003) gli abitanti fatati del bosco decisero di fare un regalo alla comunità di uomini di Lozzo: si misero all’opera, chi qua chi là, e col favore della notte realizzarono 15 percorsi escursionistici che consegnarono nelle mani (ma soprattutto nei piedi) di quegli uomini con una sola semplice richiesta: “sono un Segno dell’Uomo, un patrimonio del passato, li abbiamo salvati dall’abbandono, ve li consegnamo pronti all’uso! Dovreste solamente e semplicemente mantenerli segnalati e percorribili”.
Infatti!!
(qualcuno tra quegli uomini andò dallo sciamano per capire a quale tipo di impegno fossero chiamati; lo sciamano stabilì che un sentiero mantiene la propria percorribilità ordinaria per un tempo di circa sette anni, poi inizia ad aver bisogno di un minimo di manutenzione; i segnavia durano molto di più; con un difficile algoritmo egli determinò, conseguentemente, nel numero di due, gli Anelli che a cadenza annuale, tra maggio e ottobre (sei mesi pieni, 24 weekend), dovevano essere “passati per le mani” (essendo 15 gli Anelli in totale); non si può certo dire che lo sforzo da produrre fosse (e sia) titanico)
Infatti!!
Siccome l’ottavo nano, Sentierolo, che doveva dedicarsi alla loro manutenzione non è ancora uscito dal lungo letargo, s’è fatto largo il nono nano, Mappolo, che ha inserito i percorsi degli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore in OpenStreetMap (OSM), un database di dati geografici liberi visualizzati in forma di mappa digitale. Dal punto di vista grafico le mappe di OSM sono volutamente “generiche”, ma i dati in esso caricati possono essere rielaborati per fornire mappe nelle quali i percorsi escursionistici sono resi con particolare evidenza: è il caso di Waymarked Trails.
In Waymarked Trails, cliccando su “percorsi” (in basso a destra sulla versione desktop) o sull’icona “menù” (nella versione mobile) si aprirà la lista dei percorsi relativi all’areale geografico inquadrato; cliccando sul percorso che interessa se ne potrà vedere il profilo altimetrico e il listato delle etichette descrittive di OSM, oltre a poter scaricare la relativa traccia GPX. E’ anche possible attivare la funzione “localizzami” che permette di vedere dove ci si trova. Tutto ciò, però, con una connessione internet attiva.
La disponibilità delle mappe offline (cioè consultabili senza bisogno di campo) contenenti gli Anelli da portare con sé nel corso dell’escursione, si può ottenere ricorrendo alle app per dispositivi mobili Oruxmaps, Locus e OsmAnd, per le quali conto di scrivere a breve due righe di istruzioni sul loro utilizzo.
Ordunque, al motto de “la manutenzione scarseggia, ma la cartografia primeggia“, non mi resta che sottolineare come la realizzazione della cartografia digitale relativa agli Anelli non possa che essere d’aiuto nella navigazione sul campo, qualora la segnaletica a terra si dimostri carente, risultando di grande conforto a chi dovesse smarrirsi perdendo la via di casa.
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