(per i frettolosi 🙂 : a) la foto “gira”; b) è zoomabile; c) cliccando una prima volta su “Label” si nascondono gli oronimi; cliccando una seconda volta si nascondono anche “i triangoli”…)
Anche in questi giorni (le elezioni, che occasione creativa!) il cazzaro si contorce nell’esercizio che più gli si addice: cazzaro sparaballe. Venghino, che abbiamo un bonus per tutti (a debito, naturalmente). Tipo quello “bebè” (per me beeeee, beeeee, onomatopeico). Con 40 euro mensili, per un anno e poi cazzi tuoi, sembra più un malus che un bonus. Oh, sappiamo tutti che l’analisi del fenomeno è un pochino più articolata: infatti, non è cosa da cazzari.
L’ape va di fiore in fiore, io di altopiano in altopiano. Il primo amore non si scorda mai, e questa è una certezza. Ma va anche detto che quello per l’altopiano di Pian de Buoi, di amore, è ormai un tantino logoro. Sicché, cercando nuove soddisfazioni, mi sono rivolto altrove. Ci vogliono 30 minuti per arrivare a Monte (45 se si mira a Collo Vidal), 35 per arrivare a Sella Ciampigotto sull’altopiano di Razzo, con una strada 100 volte più meglio e 100 volte più bella.
(del resto, parlando di tempo, in 45 minuti puoi essere, come dicevamo, a Col Vidal (canyon stradali d’altura permettendo), ma puoi essere anche a Misurina, sulle rive del lago a succhiarti un calippo. E se ci metti un po’ d’impegno aggiuntivo puoi trovarti, per esempio, qui, tra le “zurle” del Popena)
Inoltre il ristorante Baita Ciampigotto e/o il rifugio Fabbro sono aperti praticamente tutto l’anno. E, paradossalmente, vista la comoda raggiungibilità del luogo, v’è in offerta un ampio ventaglio di percorsi di grande selvatichezza o, se preferite, selvaggità. E spazi più ampi – molto più ampi di quelli cui siamo abituati nella Monte di Sovergna – sui quali vagabondare.
Questa storia con Razzo va avanti da un pezzo: era partita come una scappatella, ma via via ha assunto i contorni di un pazzo innamoramento. Insomma, l’idea che sembra stia prendendo forma è una guida escursionistica e birrogastronomica (anche cartacea, sembra) per ultra 57enni che hanno ancora nelle gambe un po’ di voglia di camminare.
Intanto mi sto portando avanti con la realizzazione di brevi video della durata di due minuti e poco più (18-22 foto), che dovrebbero offrire ai potenziali gitanti un’idea del tipo di percorso. Percorsi che tali gitanti, pare, forse, chissà, troveranno descritti, eventualmente, se ne sentiranno il bisogno, in questa prefigurata guida.
Quello del Monte Lagna è il 19° video della serie; gli altri si possono eventualmente vedere a questo indirizzo o direttamente sul canale youtube.
Nuovi, insomma, si fa per dire. Un meraviglioso mondo si sta dispiegando all’escursionista 🙂 : la possibilità di avere quel mondo in tasca. Anche offline. Venghino! Tema: uso delle mappe vettoriali “escursionistiche” su dispositivi mobili (Android). Alla trattazione “sveltina” di qualche tempo fa segue ora questa un po’ più organica:
Come sapete una parte della rete sentieristica del Parco Sentieristico Terre Alte di Lozzo di Cadore, quella relativa agli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore, è ora mappata su OpenStreetMap (OSM). Ne avevamo parlato in questo articolo nel quale facevo presente che
In Waymarked Trails, cliccando su “percorsi” (in basso a destra sulla versione desktop) o sull’icona “menù” (nella versione mobile) si aprirà la lista dei percorsi relativi all’areale geografico inquadrato; cliccando sul percorso che interessa se ne potrà vedere il profilo altimetrico e il listato delle etichette descrittive di OSM, oltre a poter scaricare la relativa traccia GPX.