legge regionale 15.01.1985 n.6: contributi per la cultura. Cosa ha fatto l’amministrazione di Lozzo di Cadore?
Oggi vi informo di una opportunità data dalla legge regionale 15.01.1985 n. 6 dal titolo – “Interventi per la realizzazione, l’ampliamento, il completamento e la sistemazione di centri di servizi culturali, biblioteche, teatri, musei e archivi. Modalità e criteri per la concessione dei contributi”.
Tale legge prevede il finanziamento di interventi per i quali sia giunta domanda entro il 30 settembre di ogni anno. Qui di seguito il collegamento al sito della Regione Veneto che riporta la notizia. Tale notizia compare poi, naturalmente, anche sul BUR sia nella versione cartacea che digitale.
Quando scrivo “vi informo”, non mi rivolgo certo agli attuali amministratori, perché loro queste cose le sanno già, è il loro pane quotidiano. Mi rivolgo ai lettori che mi seguono e che, a vario titolo, sono interessati alla vita del loro paese.
Vorrei farvi notare che alcune leggi regionali sono datate, come questa che è del 1985, ma non per questo risultano “fuori corso”. Anzi, vengono finanziate ogni anno e, sempre annualmente, sono previsti dei termini entro cui presentare la documentazione (per questa il 30 settembre). Mettiamo quindi nuovamente a fuoco la situazione:
- Quali sono le finalità della legge? L’ampliamento, il completamento e la sistemazione di centri di servizi culturali, biblioteche, teatri, musei e archivi.
- Quali sono i destinatari? Comuni singoli o associati, enti, associazioni, organismi pubblici e privati e persone giuridiche che assicurino la fruizione pubblica dei beni culturali, di cui sono proprietari o di cui abbiano documentata disponibilità per un periodo non inferiore ad anni venti.
Tralasciando lo scarso, per non dire nullo interesse che questa nostra Amministrazione ha avuto ed ha (e credo avrà) per la biblioteca, tema su cui tornerò a breve in relazione agli spazi offerti da Palazzo Pellegrini, questa legge potrebbe tornare utile anche per il Museo della Latteria.
Come sapete, è in atto il nuovo allestimento del museo (preciso: in atto, finora, c’è stato il dis-allestimento di quello che c’era, confidiamo che i professionisti si mettano all’opera quanto prima). Mi chiedo: non è che corriamo i rischi che, ad un certo punto, i costi per la sistemazione museale lieviteranno per qualche ragione (nulla si sa ancora, nessun progetto è stato presentato all’approvazione, se non altro “morale”, del direttivo dell’Associazione Latteria Sociale, proprietaria del museo)?. Non sarebbe forse opportuno, quindi, prevenire questa possibilità ricorrendo al possibile finanziamento offerto dalla legge che ho sottoposto alla vostra attenzione? Come recita il proverbio, “legne e schei no é mai asei“.
E se invece l’assessorato alla cultura avesse elaborato un articolato piano per la realizzazione, l’ampliamento, il completamento e la sistemazione di una qualche nostra risorsa di carattere culturale (la biblioteca, tanto per dirne una, ma anche l’idea di un nuovo museo etnografico ladino …)? Probabilmente avrei prodotto solo insinuazioni.
E questo è un mio grande cruccio. Non avere un filo diretto con questa amministrazione può indurmi in considerazioni “fuori luogo”. Penso, tuttavia, che se stanno facendo qualcosa di buono hanno anche tutti i mezzi per farcelo sapere. Fatecelo sapere.