Il 4 settembre 2009 nell’articolo “Al Museo Ladin de Loze” descrivevo l’installazione, per le strade del paese, di 16 pannelli che illustrano sinteticamente alcuni degli aspetti su cui si fonda la civiltà rurale dei nostri luoghi. Civiltà e cultura ladina, naturalmente.
Ricordavo che il finanziamento ha pescato nei fondi annuali messi a disposizione dalle legge n. 482 del 15 dicembre 1999 dal titolo “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, di cui si può leggere il testo a questo indirizzo ed eventualmente un minimo di approfondimento in questo articolo sul blog del Ladino Cadorino.
Ricordavo inoltre, a chi ci amministra, che il 30 aprile 2009 era scaduto il termine per la presentazione di progetti per la tutela delle minoranze linguistiche (legge 482), senza che nessuno di loro si preoccupasse di elaborare una nuova richiesta. Alludevo alla inevitabile confusione in vista delle imminenti elezioni amministrative e, soprattutto, alla febbrile attività porta a porta cui tutti si erano sottoposti nell’elargire promesse di ogni tipo, nel chiaro ovvio e legittimo sforzo di vincere le elezioni.
Quel tempo è passato e di acqua ne è già corsa tanta sotto i ponti.
Ricordavo anche, però, che il prossimo 30 aprile, quello del 2010, cioè tra poco più di tre mesi, si ripresenterà la scadenza di legge per la 482, e per allora sarebbe onorevole avere un buon progetto da presentare. Sempre che il nostro assessore alla cultura sia interessata alla “questione ladina”. Fosse una Manfreda o una Turco potremmo dubitare della genuina “sensibilità ladina”, ma perbacco è una Zanella.
A tal proposito sottolineavo che nel programma elettorale della lista Lozzo Viva non c’e un accenno che sia uno, non dico al “popolo ladino” (che potrebbe avere in sé un ché di sovversivo), ma alla tutela della cultura ladina. Essendo tale programma, ho l’ardire di pensare, un prodotto scritto a due, forse quattro mani, non sono personalmente sorpreso che alla nostra ladinità non sia stata riconosciuta neanche una parola di accenno.
Credo tuttavia che, con un po’ di buona volontà, l’amministrazione in carica avrà modo di dimostrare, a tutta la gente di Lozzo, che è davvero interessata alla salvaguardia ed alla valorizzazione della nostra ladinità, e che la mancanza di ogni cenno ad essa nel suo programma, non è da ascriversi alla manifesta non-ladinità di buona parte dei suoi componenti, ma a sole e semplici lacune di carattere culturale (altrimenti definita ignoranza).
Ci aspettiamo quindi la proposta di un buon progetto che sia di sostegno a quanto detto. Mi auguro poi che l’assessora avrà la bontà di illustrare, anche sinteticamente, anche per via telematica sul sito del comune, se il contatto con la gente non è programmabile, le linee generali di questo progetto di salvaguardia.
Mi sono premurato di avvisare in tempo, visto che mancano tre mesi e mezzo alla scadenza del 30 aprile. Ho un solo cruccio. Circolava voce che la 482 non sarebbe più stata finanziata. Io credo che non sia vero. Spero vivamente che questa nefasta possibilità, se mai si dovesse verificare, non debba essere vissuta come un sollievo dai nostri amministratori ladini, almeno quelli “doc”, ai quali ci auguriamo che, della nostra ladinità, importi un po’ più del niente dimostrato finora. Fatecelo vedere.