Il sindaco di Lozzo di Cadore si è accorto che l’UNESCO ci “ha marchiati“.
Al di là dell’evidente mancanza di eleganza lessicale nell’uso discorsivo di “siamo stati marchiati“, riferendosi con tali parole al riconoscimento di “patrimonio naturale dell’umanità” che l’UNESCO ha attribuito alle Dolomiti il 26 giugno 2009, egli dimostra, non è la prima volta, di non aver ancora capito un concetto essenziale.
Ammesso che il fatto di essere stati “marchiati” dall’UNESCO costituisca davvero un vantaggio, il nostro sindaco dovrebbe riuscire a capire che, SEMMAI, tutto ciò dovrebbe essere uno STIMOLO IN PIU’.
Mi sarei aspettato, insomma, un discorso del tipo “visto anche che siamo stati marchiati dall’UNESCO, dobbiamo, A MAGGIOR RAGIONE, impegnarci per avere un paese decoroso ecc.”.
Sembra invece di capire che, nella costruzione mentale dell’amministratore, se un domani l’UNESCO dovesse ripensarci e toglierci la marchiatura … beh, allora potremmo anche accontentarci di un paese-stalla (non nel senso “attiliano” di un paese con una stalla vera con dentro mucche vere, magari colorate di lilla, ma vere).
Maria, Mena, Nina, Neta, Beta, Nani, Toni, Bepi … e, naturalmente, anche Gigi: non è per noi che il sindaco si impegnerà nel decoro urbano, ma per il sig. Unesco!
Compito a casa per il sindaco: scrivere 100 volte “il riconoscimento UNESCO è una opportunità in più” (che bisogna cercare di sfruttare con intelligenza). Scrivere 50 volte “non usare più in pubblico l’espressione l’UNESCO ci ha marchiati, anche se seguito da positivamente“.
Referenze audiobibliografiche:
«Siamo stati “marchiati” dall’Unesco, quindi noi dobbiamo sentire il dovere di presentare il nostro territorio nel modo migliore. (da Gazzettino)
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“siamo stati anche marchiati …”
La registrazione completa può essere ascoltata in Il Min.Cul.Pop dell’amministrazione di Lozzo di Cadore ora anche via etere