Gentiloni: le abbiamo prese ma…
Un vasetto de coccio… Gentiloni sulla situazione migranti nel confronto europeo: “Abbiamo ottenuto dei risultati ma sono insufficienti”. Traduzione: le abbiamo prese ma… ce le hanno anche date (e sonore, per giunta).
Un vasetto de coccio… Gentiloni sulla situazione migranti nel confronto europeo: “Abbiamo ottenuto dei risultati ma sono insufficienti”. Traduzione: le abbiamo prese ma… ce le hanno anche date (e sonore, per giunta).
…puttana.
Come altro definirli , sti confindustri, se non gran figli di puttana. O, alternativamente, emerite teste di cazzo. Il primo caso vale “nella consapevolezza di mentire…”, il secondo in tutti gli altri. Insomma, ce li dobbiano tenere così, profeti della recessione un tanto al quintale. Per ora niente cavallette e le altre 17 piaghe profetizzate (e se lo dicono loro… fiuuuu!).
Prima del referendum del 4 dicembre 2016 il Centro Stu(pi)di dei confindustri…
oggi, che colpo di culo, la “conversione”…
Trapano (cit. Santanché) come Pieve di Cadore, perde contro nessuno. Ma a Pieve non c’era il PD, c’erano i gggiovini (taluni con la barba bianca ma… gggiovini dentro).
A Trapani, invece, c’era il PD e correva da solo. Risultato: no quorum! Sintesi mirabile in questo tweet:
“A Trapani il PD correva contro nessuno. E ha vinto nessuno.”
Il bimbominkione, rottamatore del cazzo per antonomasia, s’è già scordato la disfatta del referendum del 4 dicembre. Nonostante le solenni promesse di farsi da parte in caso di perdita (e qui non siamo nel campo delle perdite ma, come già detto, delle disfatte alla Waterloo) ce lo troviamo ancora tra i coglioni, e la cosa non ci stupisce affatto. Dopo un periodo di letargo coatto, suggerito dai curatori d’immagine, il bimbominkione ha – comme d’habitude – nuovamente iniziato a produrre minkiate doc e dop.
Senza entrare nel merito (il Consiglio di Stato, al quale i fancazzisti hanno già detto si rivolgeranno, dirà la sua), al momento c’è un pezzo di Stato che, nel pieno delle sue funzioni, ha raggiunto un verdetto. Caro bimbominkione, so’ le leggi, e la loro interpretazione. Troppi burocratismi? Comprati i baffetti e cambia tutto al volo. Oppure prova a rottamare, un po’ alla volta (c’est plus facile). Oppure scansate, che è meio.
Insomma, elogi sperticati ai giudici quando le sentenze sono a proprio vantaggio, critiche e disapprovazione in caso contrario: niente di nuovo (andrà a finire a tarallucci e vino).
Come per le mele, una al giorno toglie il medico di torno. Intendo che la lettura di una “lex iscritti” al giorno può avere effetti diuretici e indurre una certa dose di ottimismo. Insomma, si può essere indotti al sorriso, con tutti i benefici del caso.
La più meglio – al momento, ma la disamina delle lex è appena cominciata – è “Tassare chi non vota” (di tale Pasquale Napolitano da Napoli). Il tema (la sintesi del proposto provvedimento…) è un distillato – ma che dico! -, un bi-distillato di pentastellatese, altrimenti definita fuffa (e questa ha l’aggravante di essere fuffa fuffosa):
Tassare chi non vota è l’obbligo materiale che costringe la morale ad essere solidale.
I deficit degli ortotteri, dunque, vanno ben oltre le competenze in “campo economico”.
Ultimarie del Psico Dramma che ha acclamato il bimbominkione in versione 0.0 alle briglie dell’incestuoso marasma di post-comunisti, post-democristiani e post-rottamatori (in cerca d’autore). La Corriera alpina, eccitata dalla singolar tenzone tra i poro-gressisti in lizza, titola: “Ai seggi 2.767 bellunesi, tenuta dei votanti“. Poi, facendo finta di niente, nel testo dell’articolo…
Ma veniamo ai dati. Per quanto riguarda l’affluenza, in provincia hanno votato alle primarie del Pd, 2.767 persone, quasi il 50% in meno rispetto alle ultime del 2013 quando si erano presentati ai seggi circa 5.500 bellunesi. […]
Veniamo così a sapere che nella neo lingua suggerita dai Poveri Diavoli alle corazzate dell’informazia, perdere la metà dei votanti è da considerarsi “tenuta” dei medesimi.
E’ poi apprezzabile lo sforzo redazionale d’ingentilire il crollo riferendosi al “50% in meno…”; definirli per quello che sono, la metà dei votanti (buttata nel cesso), avrebbe potuto scuotere il delicato equilibrio esistenziale dei piddoni, in particolare quelli che si sono lasciati trascinare fino ai seggi dalla propria controfigura.
Giuliva la segretaria provinciale:
Anche sul risultato dell’affluenza oltre che del voto, Dal Farra si dice contenta. «Hanno votato in provincia oltre 2.700 persone, un dato che è andato oltre le aspettative. Infatti, visto il momento difficile, mi aspettavo circa 2.000 votanti. E invece siamo andati oltre, e questo non può che farci ben pensare. […]
E ne ha ben donde: se solo si fosse aspettata 1.000 votanti invece dei 2.000 (…visto il momento difficile), al raggiungimento dei 2.700 reali avrebbe potuto saltare di felicità per tutta la sera come un canguro ebbro. Purtroppo per lei, avendo posto la sua aspettativa a 2.000 votanti, s’è costretta a una più morigerata contentezza. La felicità può aspettare…