I confindustri bellunesi si distinguono per la loro proverbiale acutezza di pensiero e, soprattutto, originalità. Dopo aver lungamente riflettuto sugli ultimi accadimenti hanno fatto l’ovo: il prolungamento dell’autostrada.
Olimpiadi, appello delle categorie – «Bisogna prolungare l’autostrada» (Corriere del Veneto)
Strade antispopolamento «Così si salva la provincia» (Gazzettino)
Dall’estratto del Gazzettino allegato al tweet si legge inoltre: “Vincere la battaglia contro lo spopolamento significa creare infrastrutture. Strade soprattutto […]. Anzi, basterebbe una strada: quella che può portare Belluno fuori dall’isolamento e proiettarla verso la mittel Europa“.
(caro Gazzettino, la mittel Europa non esiste; c’è la Mitteleuropa)
Per fortuna che le Olimpiadi del 2026 saranno (hanno detto e garantito) organizzate all’insegna della sostenibilità più dura e pura, altrimenti la provincia di Belluno si sarebbe potuta trasformare in un grandioso hub aeroportuale, transferroviario, velistico, intermodale cui associare un nuovo cosmodromo per il lancio degli X-Space. L’abbiamo scampata bella.
Qualcuno si ricorderà la straordinaria figura di merda palta fatta dai confindustri nazionali, meglio, da quelle che sarebbero le loro teste d’uovo, il CSC… (Centro studi Confindustria), quando nel dicembre 2016 profetizzarono “un paese in recessione con -4% di PIL e -17% di investimenti se l’Italia dice NO alla Riforma Costituzionale”, un “NO” che venne confermato in maniera schiacciante al referendum. Un mesto ricordo di quel leggiadro letamaio nel post “La feccia dei confindustri“, scritto esattamente un anno dopo il voto, e soprattutto in “Confindustri, gran figli di…” nel successivo mese di giugno 2017.
Qui non abbiamo le teste d’uovo in azione e non sappiamo se sia un bene o un male. Ma chi glielo va a dire, ai confindustri asfaltisti e viadottisti, che lo spopolamento è in atto anche nello stivalone che, dal 2014, è in perdita netta. Dovremmo quindi combattere anche lo spopolamento italico con nuove strade? Ma se in Italia abbiamo più strade che mandolini. Ma va là!
Chi glielo va a dire che la popolazione della provincia di Belluno cala continuamente dal 1951 (ciapa qua); non sono servite dunque a niente le strade che, dal 1951, si sono fatte/ammodernate? Il ponte Cadore, per dire, non è servito a niente-nulla-nada-zero: avete presente il bilancio demografico del Cadore? Noo: ciapa qua: 2018, 2017, 2016, saldi totali dal 2007 al 2015).
Chi glielo va a dire che la popolazione di ogni comune dell’UTI del Canal del Ferro – Val Canale, dove passa l’autostrada A23 Alpe-Adria che “porta a nord” (giunta nel 1986), è in costante e drammatico calo (Tarvisio, Chiusaforte, Dogna, Malborghetto-Valbruna, Moggio Udinese, Pontebba, Resia)?
Chi glielo va a dire che i comuni dell’alta Val di Susa e quelli della Val Chisone, dove si sono svolte parte delle gare delle Olimpiadi di Torino del 2006, neanche se ne sono accorti di quell’evento?
Ad maiora.