ma come porti i capelli bella bionda…
Reduce da scompisciamento a seguito di lettura di quanto proferito da tale Ghedina, sindaco di Cortina, il quale, pescando a piene mani dal libro Cuore, ha prima affermato che il mondiale “vuole essere il simbolo dell’Italia che ce la fa, simbolo dell’Italia che vince” per passare poi a valori cattolici quali “Cortina può avere effetti diuretici trasmettere al mondo intero i valori dello sport e della vita. Ecco la rinascita…” e così spero sia di voi amen, mi sono imbattuto in altra perla circense:
“Oggi alle 11.30 un incontro a più voci per raccontare come i Mondiali di sci alpino siano un volano per l’economia e un acceleratore di opportunità per il Paese Italia.”
A parte che detto così, nel momento in cui -senza se e senza ma e senza “adeguato” preavviso- ti chiudono il “mondo dello sci” fino al 5 marzo dopo averne assicurato la riapertura per il 17 di febbraio, la cosa è già sinistra, vi sono altre considerazioni di carattere più generale che brevemente sottolineo.
Il calo del pil sofferto nel 2020 dalla repubblica bananiera italiana nel suo insieme è stato pari all’ 8,9% e ci ha trascinato – or ora – ai valori di ricchezza di 22 anni fa, correva l’anno 1998. Ma senza considerare la sventura legata non tanto al covid quanto ai covidioti e alla loro gestione della cosa, guardando quindi al 2019 “pre crisi”, vi svelo che l’Italia in quell’anno (2019) era ancora sotto del 3,8% rispetto ai valori del pil del 2008, anno della crisi finanziaria bla bla bla, cioè in linea con il pil prodotto nel 2004, ossia 15 anni prima.
Per carità di patria non faccio confronti con il recupero delle altre nazioni europee; sono certo che non vi sia difficile pensare che tra le nazioni di un certo peso la nostra è… in ultima posizione. Capite dunque che lo scompisciamento è la naturale difesa a stronzate di questa portata. Come atto di sopravvivenza a questo mare di merda dilagante, mi sono permesso di apportare alcune modifiche al “manifesto del volano dell’economia”.