Cadore – Dolomiti
S. Vito s’avvita nella polvere: presenze 2014 -10%, dal 2000 -41%
Dopo Cortina, tocca ai “minori” della Val Boite, quantunque S. Vito di Cadore tanto minore non è, guardando alle 103.000 presenze del 2014 (un po’ più di un terzo di quelle di Auronzo che ne ha 273.000). Il problema è che erano 170.000 nel 2000, una perdita del 41%. E guardando alle perdite anno su anno recenti, quelle degli ultimi 3 anni, sono occhi da piangere (-7,0%; -12,8%; -10,0%)
la ‘Gusela’ trentina (è più facile che un cammello passi per la cruna della ‘gusela’ che…)
Sassolini raccolti nei giorni scorsi. Siccome si parla di loro, di quelli della Sfondazione dolomiti ecc, quelli che si sono gonfiati di emozioni per il girotondo trecimesco (tutte quelle auto convenute a Misurina, tanta di salute…), un “souvenir” è d’obbligo. Come ben ricorda il Gazzettino, altri errori – clamorosi – stanno ancora llllà a dare bella mostra di sé (a dire il vero, taluno è stato segato).
«La Gusela è in Trentino», gaffe su Twitter della Fondazione Dolomiti
BELLUNO – La Gusela del Vescovà è in Trentino. Un errore clamoroso quello della Fondazione Dolomiti Unesco che giovedì sul suo profilo Twitter ha pubblicato una bella foto dello sperone simbolo della città di Belluno con ben evidente l’hashtag #trentino. Ovviamente lo svarione non è passato inosservato e subito sul social network sono arrivate le critiche degli utenti, sospese tra il polemico e l’ironico. È intervenuto anche il sindaco di Belluno Jacopo Massaro che così ha commentato: «In Trentino? Questa è bella…».
C’è anche chi ha evidenziato che la stessa foto utilizzata dalla fondazione Unesco porta l’indicazione dell’archivio della provincia di Belluno. «Ma dai! Il bello è che sulla foto della Gusela c’è pure scritto “Archivio Provincia di Belluno”», ha scritto Fabio Prade. Il tweet con l’errore è comparso nella mattinata di giovedì ed è rimasto online sino al pomeriggio di ieri. Dopo la nostra intervista al segretario generale il tweet è stato rimosso (Twitter non consente modifiche ai post) e sostituito con uno nuovo nel quale è riproposta la bella immagine della Gusela ripresa da sud, con il profilo riconoscibile che si ammira dal centro del capoluogo. Un’icona per i bellunesi, accompagnata ora da queste (corrette) parole: «grazie x segnalazione errore materiale. Sempre attenti ns follower! Continuate a seguirci! #gusela #veneto #belluno».
Lo strafalcione va ad aggiungersi ai noti errori sui cartelloni promozionali posizionati lo scorso anno in luoghi strategici del Bellunese. In Comelico era comparsa una foto che immortalava il Cridola, ma sulla didascalia c’era scritto Popera, in Cadore gli Spalti di Toro sono stati confusi con le Marmarole. Imprecisioni analoghe sui cartelloni in Valle di Gares e in Valle del Mis. Gaffe che avevano suscitato l’indignazione di molti: le critiche piovvero sia sulla fondazione Dolomiti Unesco che aveva approvato i cartelloni, sia sulla Regione che li aveva finanziati.
abbracci alle Tre Cime: un mondo diverso è possibile (eccome no)
Solo per ricordare (scusate il ritardo, eventualmente) che i capetti e i caponi che muovono i fili di queste manifestazioni di culto dell’immagine (forse anche qualche caprones che, giulivi, nobilmente sbavano rincorrendo la carota pur di dire “c’ero anch’io”), solo pochi giorni prima osannavano il “coraggio” della Merkel (in prima fila i soliti piddoni europeisti; fra loro un Gad Lerner da collezione che tuittava, “Non lasciarsi intimidire dai vari Salvini d’Europa, non ammiccare ai cattivi sentimenti della gente. Ci voleva proprio la Merkel per osarlo?“).
Poi la Merkel ha rifatto la tedesca, eccheccazzo (anche perché un suo ministro, dovendo fronteggiare l’onda umana, deve averle detto, “che faccio, te li mando a casa tua?”) e ha richiuso le frontiere e fatto saltare per aria Schengen. Nel frattempo è passata la linea Orban… Chissà se i capetti e i caponi di prima hanno poi cambiato idea sulla “culona” (no, sui diritti no, quelli non si toccano!!!).
(per inciso: perché quando Salvini dice che bisogna usare la forza contro gli scafisti i media lo bollano come fascista, mentre, cosa di due giorni fa, quando lo dice la UE – UE – i media titolano “era ora”? Solo teste di cazzo che non sanno quello che fanno, o c’è uno spin da alimentare? Dai che non è difficile!)
abbracci alle Tre Cime: dopo aver sfamato l’Africa, ora tocca ai ‘diritti umani’
Delle “Dolomiti che abbracciano i diritti umani” non mi piace per niente neanche il risvolto utilitaristico, quello di manifestazione che aiuterebbe ad allungare la stagione turistica. Se poi prendiamo in esame le modalità con cui si vorrebbe svegliare dal sonno i potenti della Terra, dai, su, è una stronzata pazzesca.
Saranno contenti come una Pasqua, i potenti Hollande e Cameron, ora che stanno scaldando i motori dei jet supersonici per compiere una seconda supercazzola in stile Libia, questa volta in Siria. Dopo quattro anni di guerra devastante, con lo zio Sam che non sapeva che cazzo fare, ma qualcosa ha fatto (l’Isis), con la UE che s’è pisciata sotto fin dal primo giorno, ora giungono loro, nella ormai martoriatissima Siria, a dare manforte “ai diritti umani” (ah, ah, ah, ah!!).
Saranno felicissimi, dicevo, d’avere lo slancio dei 6000 che, all’ombra delle Tre Cime, dentro i monclaire (portateli, teste di cavolo, ché vi serviranno), lanceranno altissime in cielo le loro grida di dolore, strazianti, per la brutta piega che hanno preso certe parti del mondo (vuoi mettere quando c’erano le colonie?!).
Del resto, se in Spagna sulla Sierra Nevada hanno da poco messo assieme una “cadena humana” di 400 persone per salvare il rifugio Elorietta, non dovrebbe essere difficile chiamare a raccolta 6000 caprones, da radunare al cospetto della Trinità, dell’ “empireo delle Dolomiti”, per salvare il mondo intero.
Fare i caprones ad Aleppo, no eh, costava troppo!?
Su, su, Hollande; su, su, Cameron. Potete dar via ai raid, ché dalle Tre Cime nulla osta!
(e sì, già non m’andava allora, quella volta delle Dolomiti che abbracciavano l’Africa, ma adesso, di queste fanfaronate in salsa sodomitica, mi sono proprio rotto i coglioni)