Non sono attrezzato per dialogare con il Dio dalla barba bianca, sarà forse per questo che sono rimasto sorpreso quando ho letto del “pellegrinaggio” a Pian dei Buoi alla chiesetta della Madonna del Ciareido.
Domenica il pellegrinaggio alla Madonna del Ciareido
[…] Ogni anno il piccolo tempio è meta di un pellegrinaggio con Santa Messa, […]
Pur considerando che nell’inconscio collettivo il pellegrino procede a piedi verso la mèta della propria devozione o del proprio pentimento, non possiamo dimenticarci le ali del progresso e, quindi, perché non ritenere che sia pellegrinaggio anche quello conclusosi domenica scorsa in quel di Pian dei Buoi presso la citata chiesetta, dove i pellegrini sono giunti, per lo più, poggiando le terga su comode vetture semoventi?
Ultimamente vanno davvero di moda i percorsi spirituals a matrice turistico-religiosa, come il Cammino delle Dolomiti, ma anche il sorprendente percorso turistico-devozionale detto la Via dei Papi che prenderà vita nel prossimo futuro (quel delizioso cioccolatino di Dario Bond ne ha dato recentemente notizia) con diramazioni in tanti comuni della provincia di Treviso-Belluno 🙁 (la cosa, nelle intenzioni degli ideatori, dovrebbe aiutare a risollevare le sorti catastrofiche del turismo bellunese, convogliando fra le vette del patrimonio dell’umanità un sacco di turismo del segmento a sfondo religioso: dovreste avere ben presente le corrierone air conditioned colme di bofonchianti e simpatici vecchietti scaracollati in giro per il mondo (anche) dall’Opera Romana Pellegrinaggi, top tour operator del settore).
Insomma, inserendo nelle modalità di pellegrinaggio anche le opzione a piedi, in m-bike, a cavallo ed eventualmente a dorso di mulo, oltre alla classica car-oriented, l’evento di Pian dei Buoi potrebbe davvero assumere proporzioni tali da sottrarre attenzione, nel giro di qualche anno, al pellegrinaggio a piedi al santuario di Maria Luggau.
Voglia, il pellegrino, nelle sue sommesse preghiere, rivolgere anche un fuggevole quanto mesto pensiero alle sorti della caserma di Soracrepa.
p.s. la sicumera dell’autore dell’articolo riguardo al sentiment riservato alla chiesetta è quasi granitica: “da allora è entrata nel cuore di tutti i locali e dei tanti escursionisti che salgono in ogni stagione al Pian dei Buoi.” In questo mondo governato dal dubbio e dall’incertezza queste visioni all inclusive rasserenano non poco. Dispiace, inoltre, che nell’articolo non si faccia cenno alla preghiera che Giovanni Paolo II avrebbe recitato da solo davanti alla chiesetta: forse che la targhetta posta a ricordo da Vittoria Da Pra non sia ritenuta degna di fede? Noi ce la ricordiamo però, Vittoria, mentre parla con il papa, profondamente sconsolata per non essere riuscita a preparargli il caffè: “Oh, il papa senza caffè”, disse con amareggiato stupore!