Cadore – Dolomiti
Borca di Cadore: arrivi e presenze turistiche dal 2000 al 2012 (grafico)
Continua la discesa verso gli inferi. Nel Cadore Turistico (cioè senza Cortina d’Ampezzo) Borca, con 91.296 presenze, si ritaglia una fetta del 10,15% (dati 2012). Qui tutta la serie.
Sappada: arrivi e presenze turistiche dal 2000 al 2012 (grafico)
Tralasciando la Regina, nella Valle del Boite la stella del turismo è San Vito di Cadore, in Centro Cadore Auronzo, in Comelico Sappada. Stelle che non brillano più come una volta, stelle che si stanno lentamente spegnendo.
San Vito di Cadore: arrivi e presenze turistiche dal 2000 al 2012 (grafico)
Dopo Auronzo di Cadore, primo in vetta con le sue 290.000 presenze (32,28%), è S. Vito a sostenere le sorti del Cadore Turistico (cioè il Cadore senza Cortina d’Ampezzo) con le sue 131.000 presenze (14,6%). Nel 2012 registra un calo del 7% sulle presenze e dell’11% sugli arrivi. Visto che ci sono non posso fare a meno di segnalare il supposto effetto traino del Giro d’Italia sul turismo cadorino – che qualche guru de noantri si ostina a dare per certo -, prendendo come esempio la vicenda sanvitese.
Auronzo di Cadore: arrivi e presenze turistiche dal 2000 al 2012 (grafico)
In Centro Cadore il turismo è Auronzo. Punto. In termini di presenze vale il 70% (67,18%, dati del 2012); se rapportato al Cadore turistico (cioè tutti i paesi cadorini senza Cortina d’Ampezzo) vale un terzo di tutte le presenze (32,28%). Nel confronto provinciale si posiziona al 4° posto (nel 2012, era al 3° nel 2011) con il 6,95% delle presenze (in Cadore e turismo: di cosa stiamo parlando? trovate l’analisi approfondita con tutti i dati). Presenze in calo costante, arrivi in aumento sostenuti dall’estero, stabili quelli nazionali.
(Dati Regione Veneto – elaborazione BLOZ)
Centro Cadore: sindaci pulcini dal prefetto chioccia /3 (della serie ‘lui ve l’aveva detto’)
Lui in fondo aveva anche segnalato “l’uso smisurato di etilometri ed autovelox”. Poi se la gente non capisce, non capisce e basta. Che ci stava a fare lì la pattuglia di caramba coinvolta il giorno di Ferragosto sulla 203 Agordina da uno “sfondamento delle linee nemiche” da parte di un centauro? Rompeva i coglioni a tutti quelli che sfrecciano a 130 km/h quando il limite è 70-90 o faceva multe perché il battistrada è 0,01 mm più basso del consentito? Garantiva un presidio del traffico o si accaniva sul regolare deflusso dei vacanzieri? Certo, è vero, in Centro Cadore i carabunieri sono 100 volte peggio, perché ti fanno anche l’alcol test. Che figli di puttana.
Ecco perché il sindaco di Domegge ha voluto subito “distinguersi” prendendo le distanze dalle seguenti affermazioni (dal sen sfuggite al sindaco di Calalzo):
«Mi aspetterei di avere lo Stato al fianco dei cittadini, invece sento che il nostro territorio è trattato da sorvegliato speciale. Etilometri ogni fine settimana e autovelox asserragliano i nostri Comuni, lungaggini per ottenere le autorizzazioni e controlli costanti danno la sensazione ai cittadini di essere vittime di un moto persecutorio.
Se voi voleste sottoporre a controllo i fungaioli, aumentereste l’attività delle pattuglie tra luglio ed ottobre o a gennaio-febbraio? Poi è chiaro che se le pattuglie dovessero fare trenta giri attorno alla macchina per scovare a tutti i costi un motivo per multarti la cosa passerebbe davvero sul versante dell’accanimento. Ma non ho elementi per sostenere questa tesi, già bacata in termini logici (a meno che tu non sia stato a letto con la moglie dell’agente che ti ferma e lui lo sappia).
Come dicevano i nostri vecchi saggi, un bel tacer non fu mai scritto. Va anche detto però che, accortosi della gaffe mediatica, il sindaco calaltino è subito ricorso ai ripari al motto di “lamentarsi sì, ma poi agire“.