Il sindaco di Lozzo e le risposte sul federalismo demaniale
Caro sindaco, bastava solo un po’ di buona volontà.
Valutiamo insieme la cosa. Il 28 maggio del 2010 la minoranza di Per la Gente di Lozzo presenta una articolata interrogazione relativa alle implicazioni che il federalismo demaniale potrebbe avere nella nostra realtà. Giunge la risposta del sindaco (25 giugno 2010; si può leggere al link di prima) che palesa una preoccupata apprensione per il tempo che, a suo dire, richiederà la formulazione della risposta:
In risposta all’interrogazione pervenuta in data 28.05.2010 […] considerato la complessità e la delicatezza delle richieste pervenute, è necessario un attento e scrupoloso lavoro di ricerca anche di archivio che è stato avviato. Questo al fine di fornire informazioni precise. Il lavoro richiederà tempo e non appena completato sarà compito dell’amministrazione fornire le risposte richieste.
E qui inizia la “snervante” attesa per la minoranza e lo studio “matto e disperatissimo” del sindaco e dei suoi delegati-colaboratori.
Il 27 dicembre mi faccio vivo io con l’articolo Caro Babbo Natale, potresti aiutare il sindaco di Lozzo di Cadore a rispondere alla interrogazione sul federalismo demaniale?
Il 4 febbraio 2011 la minoranza presenta per la seconda volta la citata interrogazione alla quale l’11 marzo viene data risposta (che si legge sempre di seguito all’interrogazione). Da segnalare questa arguta considerazione che la minoranza poneva al sindaco:
Non essendo quest’ultima ancora giunta [ndr: la risposta alla prima interrogazione], preoccupati dallo scorrere del tempo e volendo ottenere una risposta qualificata prima dello scadere della legislatura, abbiamo ripresentato la domanda. Attendiamo fiduciosi.
Ora, prendetevi il tempo di leggere i contenuti di questa risposta. Diversamente dall’aria fritta offerta solitamente, questa risposta è, se non altro, dignitosa: certo, avrebbe potuto essere molto più approfondita ma, inquadrata nel contesto di una normale contesa politica, non ci si può aspettare molto di più.
Però, c’è un però: nessuna delle risposte date, accertatevene, aveva il bisogno di un tempo superiore a quello fatto passare la prima volta. Voglio dire che la risposta avuta dopo più di 9 mesi poteva essere redatta dopo i primi 30 giorni di rito. L’elenco delle particelle catastali, per esempio, non richiede più di 2 click del mouse.
Troppo impegnato a inventare l’acqua calda? O forse la nuovissima strategia di raccolta differenziata porta-a-porta?